La pausa umanitaria a Gaza che vorrebbe l'Ue. La Svezia a un passo dalla Nato. I migranti espulsi dalla Tunisia. Le primarie in Venezuela. E gli europarlamentari che finiscono a Disneyland. I fatti della settimana dall'estero

Amazzonia, devastante siccità
Una grave siccità sta devastando l’Amazzonia. Come spiega il New York Times, la foresta pluviale contiene un quinto dell’acqua dolce del mondo, ma la deforestazione, la diminuzione delle piogge e il caldo incessante la stanno prosciugando. I fiumi stanno raggiungendo i livelli più bassi mai documentati, causando la morte di alcune specie di animali, come i delfini rosa, e l’isolamento di decine di migliaia di persone che vivono in comunità remote. Che per spostarsi utilizzavano le barche.

L’acqua così bassa nei letti dei fiumi ha portato anche alla riemersione di antiche incisioni rupestri: a Ponto das Lajes, vicino alla confluenza dei fiumi Rio Negro e Solimões, una serie di volti umani scolpiti nella pietra è affiorata sulla sponda rocciosa. Non è la prima volta che vengono avvistate incisioni nella zona, già nel 2010, durante un altro periodo di siccità, erano stati trovati alcuni segni sulle pietre. «Questa volta non abbiamo trovato solo segni, ma raffigurazioni del volto umano incise nella roccia», spiega l’archeologo Jaime de Santana Oliveira Oliveira a Reuters.

 

Gaza, pausa umanitaria
Dopo cinque ore di discussioni a porte chiuse, i leader dell’Unione europea hanno concordato di chiedere una  «pausa per esigenze umanitarie», per consentire l'arrivo degli aiuti a Gaza, anche se la Spagna ha provato a spingere per un cessate il fuoco più duraturo. Come spiega Politico, la conversazione è stata molto delicata, tanto che nella stanza non erano ammessi telefoni cellulari e ai diplomatici è stato concesso l’anonimato per parlare liberamente. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha parlato di «forte unità» tra i leader dell’Ue nella conferenza stampa di venerdì mattina. Intanto una delegazione di Hamas è andata in Russia per incontrare funzionari del ministero degli Esteri: «Il contatto è avvenuto al fine di ottenere l'immediato rilascio degli ostaggi stranieri detenuti nella Striscia di Gaza e sono state discusse questioni relative a garantire l'evacuazione dei cittadini russi e di altri cittadini stranieri dal territorio dell'enclave palestinese», hanno fatto sapere dal Ministero.

 

Svezia, ok della Nato
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha firmato i protocolli per l’entrata della Svezia nella Nato. E ha inviato la documentazione al Parlamento turco per l’approvazione finale. Si avvia così a conclusione l’iter di ingresso nell’Alleanza atlantica del Paese scandinavo che la Turchia aveva tenuto bloccato per mesi. Avanzando, in cambio, richieste sia nei confronti dell’Ue sia della Svezia, come l’aggiornamento delle leggi sul terrorismo. Dopo decenni di neutralità e in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, la nazione scandinava ha deciso di aderire alla Nato. A precederla è stata, ad aprile scorso, la Finlandia.

 

Venezuela, la sfida delle primarie
«È stata una valanga, sia all’interno sia all’esterno del Venezuela», ha dichiarato Maria Corina Machado, la leader venezuelana che ha vinto le primarie del 22 ottobre. Organizzate dall’opposizione per scegliere il candidato per sfidare il presidente Nicolas Maduro durante le prossime elezioni, che dovrebbero essere nel 2024 (anche se Maduro sta cercando di estendere il suo mandato fino al 2030). Centinaia di persone si sono radunate davanti ai seggi elettorali ancor prima dell’apertura delle urne. Sono rimaste in fila ad aspettare nonostante la pioggia, dimostrando la volontà del popolo venezuelano di rompere con i partiti tradizionali. Ma la possibilità di Machado di candidarsi è ancora incerta, perché è accusata dal regime di corruzione e di aver sostenuto le sanzioni internazionali contro il Venezuela. E quindi è stata dichiarata ineleggibile dal governo per quindici anni.

 

Tunisia, ancora espulsioni
Tra il 18 e il 20 settembre, la Guardia nazionale tunisina avrebbe espulso 100 migranti provenienti da diversi Paesi africani verso il confine con l’Algeria. Così ha denunciato l’ong Human Rights Watch: «Solo due mesi dopo le ultime inumane espulsioni di massa di migranti e richiedenti asilo nel deserto, le forze di sicurezza tunisine hanno nuovamente esposto le persone al pericolo, abbandonandole in remote aree di confine, senza cibo né acqua. L’Unione Africana e i governi delle popolazioni colpite dovrebbero condannare gli abusi. E l’Unione Europea dovrebbe fermare tutti i finanziamenti alle autorità responsabili degli abusi».

 

Europa, un'inaspettata tappa a Disneyland
Centinaia di deputati e dipendenti del Parlamento europeo si sono trovati a Disneyland Paris. Un treno speciale, noleggiato una volta al mese proprio per trasportare gli eurodeputati, avrebbe dovuto portarli da Bruxelles a Strasburgo. Ma a causa di un errore tecnico il treno si è fermato a Disneyland. Mentre la maggior parte dei passeggeri ha minimizzato il disguido, alcuni hanno manifestato la necessità di rimanere in Belgio invece di spostarsi tra le due città. Come racconta Bbc, la sosta è stata breve, con 45 minuti di ritardo il treno è arrivato a destinazione.

 

Hawaii, la riapertura di Maui
La parte ovest dell’isola di Maui, alle Hawaii, sta riaprendo al turismo dopo i gravi incendi dello scorso agosto che l’hanno devastata. Questi hanno causato la morte di quasi 100 residenti, lo sfollamento di migliaia di persone e la distruzione della vivace comunità locale. La popolazione, però, è preoccupata per la riapertura perché mancano alcune delle infrastrutture che sarebbero necessarie ai visitatori. Così il sindaco ha deciso per una ripresa graduale del turismo.