Una flash-mobilitazione il primo novembre in oltre 15 città contro l'aumento dell'Iva sugli assorbenti deciso dal governo. «Fa riflettere che sia proprio la prima donna presidente del Consiglio a rincarare il costo dei prodotti necessari alla cura dei corpi»

Il ritorno della tampon tax accende le proteste: «Non possiamo accettarla»

«Un anno dopo tre passi indietro». Così “Tocca a Noi”, una delle associazioni che più in Italia si è battuta, negli ultimi anni, per contrastare la povertà mestruale, commenta la bozza della legge di bilancio del 2024. Che prevede tasse più care sulle sigarette, sugli affitti brevi e sulla vendita di case ristrutturate col superbonus. Ma anche sui prodotti igienico-sanitari e su quelli per l’infanzia: l’Iva sul latte in polvere e sulle preparazioni per l’alimentazione dei bimbi salirebbe al 22 per cento. Quella sugli assorbenti, i tamponi e le coppette mestruali tornerebbe al 10. Dopo che, invece, con la manovra economica dello scorso anno lo stesso Governo Meloni l'aveva abbassata al 5 per cento. (Nel 2022, con il governo Draghi, era scesa dal 22 al 10 per cento).

 

«Il risultato che avevamo raggiunto tutti insieme, unendo istituzioni e piazze, generi e generazioni era un importante traguardo, seppur parziale. Nel nostro Paese, infatti, l’accesso libero e universale ai dispositivi per la tutela e la cura del proprio corpo non è ancora garantito ma, anziché andare avanti, decisioni di questo tipo ci portano a fare tre passi indietro. Tutto questo in un momento storico in cui l’inflazione continua a crescere e la povertà ad aumentare, rendendo sempre più difficile alle persone l’accesso a prodotti indispensabili per la cura del proprio corpo», spiega Lucrezia Iurlaro, presidente dell’Associazione che nel 2021 aveva portato in giro per tutta l’Italia un «nuovo ciclo», un tour per sensibilizzare cittadini e istituzioni sul diritto alla salute delle persone con un corpo femminile, riuscendo ad ottenere l'abbattimento della Tampon tax, grazie alla discesa in campo di più di 200 Comuni.

 

Battaglie
La Scozia ha reso gratuiti gli assorbenti: e anche in Italia c’è un movimento che si batte per lo stesso diritto
23-08-2022

 

«Nessunə sceglie quali funzioni biologiche involontarie avere. Ma  è necessario che lo Stato scelga di garantire l'accesso libero e gratuito a tuttə per curare i propri corpi. E tutelare un diritto fondamentale sancito anche dalla Costituzione. Ricordandoci sempre che senza diritto alla salute per tuttə non c'è giustizia sociale», ribadisce Iurlaro. 

 

«Le politiche di questo Governo dimostrano come “femminile” non voglia dire “femminista”. Fa riflettere che sia proprio la prima donna presidente del Consiglio, che tanto ci ha tenuto a definirsi “donna” e “madre” a rincarare il costo dei pannolini, degli assorbenti, di tutti i prodotti necessari alla cura dei corpi. Invece di proporre l’azzeramento totale dell’iva, ad esempio. O il monitoraggio dei prezzi affinché non si alzino troppo, oppure la diffusione gratuita dei prodotti igenico-sanitari, come succede in altri Stati. Anche in questo caso, invece, si va a colpire chi è già in difficolta».

 

Secondo quanto riportato da lasvolta.it, in Italia, le donne nell’arco temporale che va dal menarca alla menopausa hanno una media di 520 cicli mestruali e consumano almeno 12 mila assorbenti. Con una spesa annua di circa 60 euro a testa, con l'iva al 5 per cento. Erano circa 70 con l'Iva al 22 per cento. Dal conteggio però sono però escluse altre spese, come quelle per i farmaci antidolorifici, lo sport per alleviare il dolore, il supporto di professionisti della salute.

 

«Non possiamo accettare che si torni indietro», spiegano da Tocca a noi. L'associazone si è fatta promotrice di una “Flash-mobilitazione” il primo novembre alle 17 nelle piazze di 15 città, tra cui Firenze, Roma, Milano, Verona, Modena, Velletri, Pescara e Bari.

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Insidie d'agosto - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso

Il settimanale, da venerdì otto agosto, è disponibile in edicola e in app