Episodio 21 - R-ESISTENZE - LA FAST FASHION VA IN AEREO - ERICA MANNAIl diritto alla libertà, alla vita. A un lavoro dignitoso, a un salario adeguato. A una casa. A un futuro migliore. Ma i diritti, troppo spesso, non sono per tutti. E non sono per sempre. “R-Esistenze” è un podcast sui diritti negati, rivendicati e ancora da conquistare. Ogni settimana daremo voce alle storie di chi lotta. E non si arrende.
La fast fashion va in aereo La chiamano “la rivolta delle tessitrici”. In Bangladesh, in queste settimane le operaie tessili sono scese in piazza e hanno bloccato centinaia di fabbriche: pagate al mese l’equivalente di 70 euro, chiedono salari più equi. La polizia, in assetto antisommossa, ha reagito sparando proiettili di gomma, gas lacrimogeni. Tre lavoratori sono stati uccisi. Viste da qui, nel Nord del mondo di consumatori che si vestono con gli abiti a poco prezzo delle grandi catene, sembrano questioni lontane: ma il filo che ci lega è tutt’altro che sottile. Le 3.500 fabbriche di abbigliamento del Bangladesh, infatti, forniscono i principali marchi occidentali. In questa puntata vi raccontiamo quanto costa, alla società e al pianeta, la velocità della fast fashion. I colossi della moda, infatti, per accorciare i tempi di rifornimento spediscono ogni anno tonnellate di vestiti in tutto il mondo in aereo. A spiegarlo è un report: pubblicato da Public Eye, organizzazione che coordina la Campagna Abiti Puliti svizzera. Che mostra quali marchi, e come, inquinano di più. E anche che giustizia climatica e sociale sono legate. E ci riguardano.