Il quartiere, dopo i fatti di cronaca di questa estate, è diventato il simbolo del disagio nel Paese. Ma ripartire si può. Come dimostra l'iniziativa lanciata da Scudieri e Cotarella

«Sono tanti quelli che vanno a Caivano solo per parlare. Noi no. Noi da gennaio daremo vita a un programma concreto per il futuro del territorio». Così Dominga Cotarella, ceo dell’azienda vinicola Famiglia Cotarella e presidente dell’omonima Fondazione, ha introdotto il progetto di formazione per gli studenti del comune della città metropolitana di Napoli, ideato insieme alla famiglia Scudieri, fondatori del Gruppo Adler, tra i più importanti produttori italiani del settore automotive.

 

Al quartiere Parco Verde di Caivano, diventato il luogo simbolo di disagio giovanile in Italia e della scarsa attenzione che le amministrazioni centrali hanno dato ai territori periferici nel corso degli anni, le due famiglie si preparano a costruire percorsi specialistici di alta formazione nell’ambito dell’innovazione tecnologica e dell’ospitalità, «perché il futuro dei giovani non dipende solo da loro. Dipende anche dalle possibilità che gli vengono offerte. La figura del mentore, del professore, ad esempio, può fare la differenza», spiega Cotarella: «La prima volta che ho visitato Caivano per me è stata un’esperienza molto forte, quando sono tornata a casa ho pensato che fosse indispensabile non restare ferma. Per me essere un buon imprenditore significa avere la capacità di realizzare attività che siano strumento concreto per la tutela del territorio. Così l’intesa con Achille (Scudieri, ceo di Obicà, Presidente Fondazione Scudieri ndr) è stata immediata». 

 

Come hanno spiegato dal Teatrino di Corte di Palazzo Reale di Napoli, le Fondazioni Cotarella e Scudieri realizzeranno percorsi di orientamento al lavoro e stage per gli studenti dell’Istituto superiore Francesco Morano di Caivano. Metteranno a disposizione della scuola professionisti nei campi dell’elettronica, della programmazione Plc e della meccanica, dal lato Scudieri. E della ristorazione e dell’ospitalità, grazie alle competenze di Cotarella. Esperti di settore, abituati a stare sul campo, che entreranno a scuola, faranno lezione, parleranno con allievi delle classi quarte e quinte, vicini all’ingresso nel mondo del lavoro. Con l’obiettivo di generare occasioni di approfondimento e confronto e di offrire conoscenze che potrebbero essere d’ispirazione. «Per gli studenti in uscita dall’Istituto nel 2024, che rispetteranno i criteri stabiliti, saranno elargite anche cinque borse di studio», conclude Cotarella. 

 

All’evento di presentazione del progetto, moderato dalla giornalista Valentina Bisti, hanno partecipato anche il magistrato Catello Maresca, il presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma, che sta già operando per la riqualificazione di Caivano attraverso la ristrutturazione del centro sportivo Delphinia, e la preside dell'Istituto Superiore Francesco Morano, Eugenia Carfora: «In passato avevo già provato a chiedere aiuto alle Istituzioni. I rappresentanti dello Stato venivano, mi facevano i complimenti per il mio impegno. Il giorno dopo la loro visita, però, tornavo a sentirmi sola. Questa volta è diverso, sento di essere riuscita a innescare il processo. Ma l’attenzione deve restare alta: non credo alle "cattedrali nel deserto" e le novità sono sempre molto belle fin quando sono nuove. L’obiettivo deve essere, invece, quello di creare il senso di responsabilità: far capire che le cose pubbliche sono di tutti e, quindi, è compito di tutti - anche nostro - averne cura».