Pubblicità

In Francia il diritto all'aborto è un passo più vicino per entrare nella Costituzione

Con 493 voti favorevoli e 30 contrari, la Camera bassa del Parlamento ha approvato la riforma che ora dovrà essere discussa anche in Senato: «Per assicurare che niente potrà cancellare l'Ivg»

«Nel 2024, la libertà delle donne di abortire sarà irreversibile». Così il presidente francese Emmanuel Macron aveva promesso l’ 8 marzo 2023. Così aveva ribadito alla fine dello scorso ottobre, quando ha inviato al Consiglio di Stato un progetto di legge costituzionale per garantire il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza.

 

Con l’obiettivo di trasformare la depenalizzazione dell’aborto, in Francia sancita da una legge del 1975, in un vero e proprio diritto garantito dalla Costituzione: «Per assicurare solennemente che niente potrà comprometterlo o cancellarlo», aveva sottolineato Macron. Dopo aver ricordato come, invece, negli Stati Uniti la Corte suprema nel giugno 2022 avesse ribaltato la storica sentenza “Roe vs Wade”, eliminando la garanzia federale al diritto di interrompere volontariamente la gravidanza, invece possibile dal 1973. Violando i diritti di migliaia di donne. Sarebbero 65 mila, secondo le stime di una ricerca condotta dal Jama Internal Medicine, la rivista dell’Associazione nazionale medici, quelle che sono rimaste incinte dopo uno stupro e non hanno potuto abortire da giugno 2022 a oggi, nei 14 Stati Usa in cui il divieto di interrompere la gravidanza è praticamente totale.

 

Così, il  30 gennaio 2024, la Francia ha fatto un primo grande e concreto passo per rendere irreversibile il diritto all’aborto: la camera bassa del Parlamento, l’Assemblea Nazionale, ha dato il via libera all’inserimento del diritto all’Ivg nella Costituzione, con 493 voti favorevoli e 30 contrari. 

 

«Mi preparo a portare il vostro messaggio al Senato», ha dichiarato il ministro della Giustizia Eric Dupond-Moretti all'annuncio dei risultati della votazione. Perché, per proseguire il suo iter, la riforma costituzionale il prossimo 28 febbraio dovrà essere discussa nell’altra Camera del parlamento francese. In Senato però ha la maggioranza il partito di centrodestra all’opposizione. E quindi il risultato è tutt’altro che scontato.

 

La proposta per tutelare il diritto all’aborto, sostenuta dalla sinistra e dalla maggioranza di governo, consiste nell’aggiungere all’articolo 34 della Costituzione la frase: «La legge determina le condizioni in cui si esercita la libertà della donna, che le è garantita, di fare ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza».

 

Se il procedimento necessario all’approvazione della legge andrà a buon fine la Francia diventerebbe il primo Paese al mondo a tutelare il diritto all’aborto in Costituzione. Anche se, come evidenziano alcune associazioni femministe, qualora in futuro un governo anti-abortista intendesse limitare fortemente le modalità di accesso all'Ivg avrebbe i margini per farlo, votando in Parlamento leggi per ridurne l’accesso.

L'edicola

La pace al ribasso può segnare la fine dell'Europa

Esclusa dai negoziati, per contare deve essere davvero un’Unione di Stati con una sola voce

Pubblicità