Il silenzio, i pregiudizi, i tabù, l’incesto. Una madre e un figlio della classe media marocchina in viaggio. Il road movie notturno di Denis Cluchier

Marrakech. Chahida e suo figlio ventenne Tarek lasciano la città in auto per dirigersi verso il deserto. Inizia un toccante viaggio nella storia di una famiglia della classe media marocchina, dove il rapporto madre-figlio si rivela complesso e ricco di sfumature. Mentre la notte cala e l’auto prosegue il suo viaggio, i ricordi del passato di Tarek, fino a quel momento sepolti, riaffiorano lentamente sfidando i tabù del rapporto genitore -figlio. “Cendre de Lune” è il cortometraggio diretto dal giovane regista marocchino Denis Cluchier, che spicca tra le opere presentate agli Short Film Days, nell’ambito della Festa del Cinema di Roma. «Il mio film è un road movie notturno, ambientato nel deserto marocchino», afferma: «Affronto temi difficili da toccare per la cultura marocchina, come l’incesto, ma che riguardano ancora oggi molte famiglie. La scelta di esplorare questa tematica all’interno di una famiglia di classe media consente di evidenziare la normalità apparente della vita quotidiana, contrapponendola all’abisso di emozioni e dinamiche di relazione distorte che si celano dietro silenzi e porte chiuse».

Attraverso momenti intensi e altri di silenziosa riflessione, il film invita lo spettatore a confrontarsi con il dolore, la confusione e la complessità delle relazioni familiari. Il deserto diventa una metafora potente del viaggio interiore dei personaggi, un luogo dove si confrontano con le loro scelte e i loro demoni. In questo scenario desolato, le stelle che brillano sopra di loro rappresentano le speranze e i sogni di una vita migliore, ma anche la tristezza di una realtà difficile da accettare. Cluchier, diplomato alla Esav (Istituto Superiore di Arti Visive di Marrakech) dimostra il potenziale creativo emergente del Nord Africa. Il cortometraggio si inserisce in una serie di iniziative che puntano a valorizzare i nuovi talenti provenienti da quest’area geografica, grazie alla cooperazione tra istituzioni come Copeam (Conferenza Permanente dell’Audiovisivo Mediterraneo), Rai Cinema, Anica Academy e l’Università Telematica Internazionale Uninettuno. Secondo Maria Amata Garito, rettrice dell’Università, l’impegno è chiaro: «Siamo da sempre impegnati nel sostenere lo scambio culturale tra Europa e Paesi del Mediterraneo costruendo opportunità di dialogo per migliorare la comprensione e la conoscenza delle diverse culture». Lo conferma  “Cendre de Lune” che non è solo un racconto intimo e toccante, ma rappresenta anche un simbolo del nuovo corso del cinema nella regione mediterranea, dove l’arte visiva diventa un ponte tra le culture e una chiave per valorizzare i talenti emergenti.