I risultati del Diversity media report sulla rappresentazione inclusiva nei media italiani mette in luce un aumento dell'attenzione su questioni razziali, genere e identità di genere. Ma troppo spesso si associano a stereotipi che andrebbero superati

Nel corso del 2023 è cresciuta, nei telegiornali italiani, l’incidenza di notizie sulle diversity, cioè riferite all’etnia, alle questioni razziali, al genere e all’identità di genere, all’età e alle generazioni. Ma sempre al traino di notizie su guerre e conflitti internazionali, migrazioni e casi di cronaca nera.

 

Secondo i risultati del Diversity media report, la ricerca annuale sulla rappresentazione inclusiva nei media italiani, condotta dal Fondazione Diversity, infatti è ancora troppo poco lo spazio dato alle persone di categorie sottorappresentate in servizi tg inerenti questioni sociali e diritti quando si parla di costume e società. A dimostrazione che la diversità nell’informazione emerge per lo più in situazioni emergenziali, criminose, problematiche, con un netto scollamento dalla quotidianità.

 

Dall’analisi dedicata all'informazione televisiva italiana, condotta sulle 42.976 notizie andate in onda nelle edizioni prime time dei 7 principali tg italiani sulle reti generaliste dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, è emerso che l’incidenza delle notizie riguardanti almeno una diversity è del 35,5 per cento dell’agenda complessiva con un importante aumento rispetto al 2022: +11,6 punti percentuali.

 

Al di là della copertura numerica però, risulta particolarmente significativa l’analisi qualitativa delle notizie: le tre diversity più presenti (questioni razziali, di genere e di età) sono anche quelle di solito utilizzate per descrivere le persone in casi di cronaca, anche quando non strettamente necessario, con un'inevitabile ricaduta sul perpetrarsi di stereotipi. E sono quelle necessarie a descrivere gli accadimenti più importanti che hanno segnato l’anno scorso, dal più forte impatto mediatico, come le guerre, i flussi migratori o i casi di cronaca più seguiti. Hanno invece ancora pochissimo spazio nei telegiornali italiani notizie che riguardano la disabilità, la comunità Lgbt e l’aspetto fisico.

 

Anche quest’anno, per valorizzare e premiare i contenuti e personaggi che si sono distinti per una rappresentazione corretta e valorizzante dei temi di genere, etnia, Lgbt, età, disabilità, aspetto fisico andrà in onda su Rai1 la nona edizione dei Diversity media awards, gli Oscar dell’inclusione del 2024, condotta da Francesca Michielin e da Ema Stokholma. Fino al 10 maggio il pubblico potrà votare i personaggi e i contenuti in nomination su www.diversitymediaawards.it