Lotta alla mafia
Must23, un memoriale dell’impegno civile per non dimenticare la strage di Capaci
Nell’ex stazione il museo immersivo sull’eccidio di 32 anni fa. Uno stimolo alla consapevolezza, nel segno della reazione all’offensiva di Cosa nostra e dell’attesa di verità
Un memoriale perché la testimonianza stimoli la consapevolezza civile. Must23 sorge a Capaci, lì dove, a dispetto delle mappe, riconduce il ricordo della strage del 23 maggio del 1992 in cui morirono i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, sua moglie, e gli agenti della polizia Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Il cratere al chilometro 4,790 dell’autostrada per Palermo, provocato dall’esplosione di 500 chili di tritolo e Semtex, era in prossimità dello svincolo per Capaci e così l’eccidio delle 17,58 di quel sabato fu associato al Comune del Palermitano, anche se il luogo ricadeva in quello di Isola delle Femmine. Must23 è stato realizzato nell’ex stazione di Capaci e aprirà il 22 maggio, a ridosso del trentaduesimo anniversario dell’attentato di cui molto, ma non tutto, si sa.
Si conoscono gli esecutori materiali e il livello organizzativo di Cosa nostra ma il muro di gomma di complicità e omissioni ha impedito finora di accertare la responsabilità del disegno politico che con la strage di Capaci, seguita da via D’Amelio e dalle bombe di Firenze, Roma e Milano, dirottò la traiettoria del Paese nel pieno dello scandalo Tangentopoli.
Il museo sorge su un’area, quella della ex stazione di Capaci, concessa in comodato d’uso gratuito da Rfi (Rete Ferroviaria Italiana). Il 22 ospiterà un evento con la partecipazione del procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, degli artisti Pif, Davide Enia e Dara D’Aloia, dello storico John Dickie e del giornalista Salvatore Cusimano che condusse la diretta del Tg1 sulla strage. È stato concepito come un museo immersivo che, attraverso le nuove tecnologie, mira a riprodurre la catena di eventi che segnarono la memoria collettiva e a ricostruire l’ondata di reazione suscitata dall’orrore della strage ma anche ciò che la precedette, a partire dalla costruzione del maxiprocesso alla mafia.
Per questo è considerato dagli ideatori come uno strumento di impegno civile. «L’utente – spiegano – non fruisce dei contenuti passivamente ma li sceglie, li mette in moto, ne è parte attiva, ricordando simbolicamente il ruolo di ciascuno nel contrasto alle criminalità». Must23 è un progetto di AddioPizzo Travel, presieduto da Dario Riccobono e Capaci No Mafia, finanziato da Invitalia, Legacoop, Fondazione Pico, Google.org e Banca d’Italia, con il patrocinio del Comune di Capaci. All’interno, il bookstore ufficiale di Feltrinelli che ha creato una libreria, assente dal paese da molti anni. Media partner sono Rai e Ansa che hanno dato accesso ai loro materiali d’archivio. Il ticketing è curato da Coopculture. All’allestimento hanno partecipato aziende e lavoratori di Fillea Cgil e Cassa edile Palermo. Ferrovie ha affidato ad AddioPizzo Travel lo scalo merci e l’ex palazzina viaggiatori di Capaci di cui sarà presto avviato il restauro. Nell’attesa di completare i lavori sono stati allestiti quattro container con altrettante sale immersive con visori e realtà aumentata che ricreano, anche attraverso testimonianze filmate dell’epoca, quella giornata. «Ma – spiegano i promotori – è solo il punto di partenza: per raccontare trent’anni di domande, lotte, anche delusioni per arrivare alla coscienza di oggi, con la memoria di ieri».