Un paese polarizzato
L'estrema destra del Rassemblement National vince il primo turno in Francia. Ma non è detto che governerà
Il partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella ha ottenuto più del 33 per cento dei voti. Ma il Nuovo Fronte Popolare, arrivato secondo, e la coalizione di Macron pensano di allearsi per contrastarlo al secondo turno. Con non poche difficoltà
Domenica 30 giugno in Francia si è tenuto il primo turno delle elezioni legislative volute dal presidente della Repubblica francese Emanuele Macron. Che, dopo il brutto risultato del suo partito Renaissance alle scorse Europee (9 giugno) schiacciato dall’avanzata dell’estrema destra, aveva annunciato lo scioglimento dell'Assemblea nazionale. «Vi restituisco la scelta del vostro futuro», aveva commentato Macron, forse convito che il successo del Rassemblement National alle Europee non si sarebbe ripetuto per le elezioni in cui in gioco c’è il governo del Paese: la scelta dei 577 deputati e deputate che comporranno l’Assemblea nazionale per i prossimi cinque anni.
Il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella, alleato con Eric Ciotti, il presidente dei Repubblicani che ha spaccato il partito sostenendo l’estrema destra, ha ottenuto più del 33 per cento delle preferenze, il voto di circa 12 milioni di francesi. Secondo è arrivato il Nuovo fronte popolare della sinistra, che riunisce il Partito Socialista, il Partito Comunista, il partito ecologista Europe Écologie-Les Verts e La France Insoumise, e che ha raggiunto quasi il 28 per cento dei voti. Mentre si è fermata al 20 per cento la coalizione Ensemble pour la République di Macron. Dimostrando che se il piano del presidente francese era quello di invogliare la popolazione a rifiutare gli estremi per votare i partiti di centro, è fallito.
«Rn ora è alle porte del potere. La sinistra unita resiste. Macron è a terra. Solo una barriera repubblicana potrà evitare il peggio», scrive il quotidiano francese Liberation all’indomani del voto che ha coinvolto la maggior parte dei cittadini visto che l’affluenza stata superiore al 65 per cento, (nettamente più alta rispetto a quella delle elezioni precedenti), per sottolineare che sarebbe necessario costruire un fronte repubblicano compatto per impedire all’estrema destra di avere la maggioranza assoluta in Parlamento (289 seggi) a cui è molto vicina. «C’è una settimana per evitare il peggio», si legge sempre su Liberation: domenica prossima, il 7 luglio, si terrà il secondo turno delle elezioni in cui verranno scelti i deputati in tutte quelle circoscrizioni in cui nessun candidato ha ottenuto il 50 per cento più uno dei voti al primo turno, la maggior parte: al primo turno ne sono stati eletti solo 76.
Il leader della France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, è stato subito chiaro: «Non un voto, non un seggio in più per Rn», ha detto annunciando che il Nfp ritirerà sistematicamente i propri candidati arrivati al terzo posto nelle circoscrizioni in cui un candidato di Rn è arrivato primo, in modo da fare in modo che i voti di chi avversa l’estrema destra confluiscano tutti nel candidato arrivato al secondo posto. Non sono altrettanto nette le posizioni degli altri partiti che dovrebbero costure il fronte compatto per contrastare l’avanzata dell’estrema destra: «Nessun voto dovrebbe andare ai candidati di Rn né a quelli di La france insoumise», ha commentato l’ex primo ministro e presidente di Horizons, Edouard Philippe, alleato di Macron, ad esempio. Mentre il presidente francese ha detto di essere a favore di una «larga alleanza chiaramente democratica e repubblicana» ma ha anche specificato che la strategia del ritiro del candidato arrivato terzo verrà applicata da Ensemble solo se il candidato di LfI viene considerato «compatibile con i valori della Repubblica».
Così chi guiderà la Francia per i prossimi cinque anni sarà chiaro solo dopo il prossimo 7 luglio. Ma certo è che due anime opposte si scontrano nel Paese sempre più polarizzato: Le Pen e Bardella festeggiano e invitano i francesi a «fare una scelta responsabile» per contrastare l’estrema sinistra e impegnarsi affinché Rn raggiunga la maggioranza assoluta in Parlamento. Intanto migliaia di persone da settimane continuano a scendere pacificamente nelle piazze delle principali città del Paese, convinte che l’avanzata dell’estrema destra debba essere fermata.