Ho visto cose
Miss Italia e mortadella: le Eccellenze italiane della dimenticabile Simona Arrigoni
Artigianato e reginette, luoghi comuni e mare blu: su Rai Tre l'ennesimo trionfo del made in Italy. Alla conduzione una giornalista dal curriculum ineccepibile (Hockeymania e La7Gold) e la partecipazione di Beppe Convertini
Accade ogni anno: arriva l’estate, il palinsesto si svuota come un bicchier d’acqua e si parla di quanto sia bella la nostra Italia. Servizi in ogni Tg, speciali, collegamenti su rigagnoli e artigianato e via dicendo. Per questo si sentiva fisicamente il bisogno di un programma interamente concentrato su questi temi inediti, dal titolo scapigliato di “Eccellenze italiane” (il sabato su Rai Tre).
Alla guida, la giornalista Simona Arrigoni, che dopo Video Novara, una collaborazione per Hockeymania e una buona gavetta a 7Gold, era approdata in quota Lega come inviata della “Vita in diretta” nella Rai di Salini, facendo storcere qualche naso per una carriera giudicata fulminante.
Ora giustamente, visto il duro impegno televisivo e ben due romanzi all’attivo (“Vicino al cuore” e “Parla piano se parli d’amore”) è il momento di un programma tutto suo, che parte da un motto: chi trova un’impresa italiana trova un tesoro. E da qui è tutto in discesa.
Nelle rade interviste rilasciate ai giornalisti di Libero aveva già elargito piccanti anticipazioni: «Nato sotto la direzione di Paolo Corsini è prodotto da Giovanni Alibrandi, che ha avuto l’idea davvero geniale di ospitare un Cavaliere del lavoro». Ma il meglio l’aveva tenuto per sé, ovvero la presenza «preziosa» di Beppe Convertini, a cui è affidato il momento mare blu, perché come chiede retoricamente al suo pubblico, «vuoi non parlare del mare d’estate?». Certo, ci mancherebbe, un’idea così monella non si può non cavalcare.
Arrigoni è estremamente professionale, usa locuzioni come “in primis”, ha il vezzo di passeggiare nello studio. E presenta le sue eccellenze con tono grave, perché quando il gioco si fa duro si sa come va a finire: «Benvenuti a “Eccellenze italiane”, il made in Italy come non l’avete mai visto: bello ben fatto ma soprattutto unico. In due parole conosceremo le eccellenze italiane». Insomma, il concetto è chiaro per tutti anche se lo guardano in pochi.
E si passa solennemente dalla «sublime mortadella» alla «divina» Federica Pellegrini, dal «principe» tartufo all’«eterno» Umberto Tozzi sino alla punta di diamante delle eccellenze, ovvero Miss Italia.
Un’occasione per una chiacchierata in punta di sgabello con Francesca Bergesio, la figlia del senatore leghista, che voleva fare medicina ma poi guardando un contenuto social ha cambiato strada e ha puntato dritta alla fascia della più bella. D’altronde papà glielo dice sempre, citando Giovanni Paolo II, siamo noi gli artefici delle nostre scelte e a questo punto parte la domanda scomoda: «Cosa cambieresti del nostro Paese?» chiede la giornalista. «Il modo che abbiamo di valorizzare tutta la bellezza», risponde la Miss, «perché noi italiani tendiamo a cercare i difetti della nostra terra. Molti giovani emigrano perché vogliono guadagni più alti, io invece voglio restare qui, nel mondo dello spettacolo». Praticamente una scelta eccellente, quasi come il programma.
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DA GUARDARE
“Eric”, serie Netflix, con un disturbante antieroe dalla magnifica faccia di Benedict Cumberbatch, si muove tra un disastro familiare di incomprensioni urlate, il dramma di un bambino scomparso e una denuncia sociale multipiano nella Grande Mela che odora di marcio. E il risultato è di avvincente fastidio.
MA ANCHE NO
«Non parlo della Rai, vorrei evitare un provvedimento disciplinare», ha detto Sigfrido Ranucci alla presentazione di un suo libro. Ed è passata così, come se ormai fosse diventata una cosa normale. Tipo «se mangi i biscotti le prendi». Peccato però che normale non è e ogni tanto farebbe bene a ripeterlo anche ad alta voce.