Una nuova norma permette ai dipendenti di ignorare email, messaggi e chiamate dei capi fuori dall'orario di lavoro. Senza temere ripercussioni. Anche in Italia esiste una tutela simile

In Australia è entrata in vigore una legge che permette ai dipendenti di ignorare le chiamate, i messaggi e le email di lavoro fuori dall’orario d’ufficio, senza temere ripercussioni. Si tratta di una norma pensata per tutelare il «diritto alla disconnessione», il diritto, cioè, a non essere continuamente reperibili. Con l’obiettivo di favorire il benessere dei lavoratori e, di conseguenza, anche quello delle aziende in cui sono occupati.

 

Da quando l'uso della tecnologia ha modificato l’organizzazione del lavoro, e da quando con la pandemia di Covid-19 lo smartworking è diventato una realtà diffusa, i concetti di luogo e tempo per le esecuzioni di alcune prestazioni hanno cambiato valore. Da un lato portando a una migliore gestione delle attività ma dall’altro accrescendo il rischio di burnout nei dipendenti, come conseguenza - dimostrano gli studi - del fatto che i datori di lavoro possono contattare i propri dipendenti in ogni momento, impendendo loro di staccare completamente dall’occupazione e impegnandoli, di frequente, in pratiche per cui non riceveranno alcuna retribuzione.

 

Secondo una ricerca effettuata dall’Australia Institute, infatti, i lavoratori australiani hanno svolto in media 281 ore di straordinari non retribuiti nel 2023, per un valore monetario del lavoro stimato in 130 miliardi di dollari australiani. La nuova norma, entrata in vigore  dal 26 agosto per i dipendenti pubblici, non vieta ai datori di lavoro di contattare i dipendenti ma offre al personale il diritto di non rispondere, senza timore di provvedimenti disciplinari. A meno che il rifiuto non venga considerato irragionevole.

 

Come riporta Bbc, in base alla nuova norma, datori di lavoro e dipendenti dovrebbero cercare di risolvere le controversie tra loro. Quando questo non succede, può intervenire la Fair work commission (FWC), l’organo che si occupa di controllare che le regole vengano rispettate negli ambienti di lavoro. Fwc può sia ordinare al datore di lavoro di smettere di contattare il dipendente fuori orario. Sia, se ritiene che il rifiuto del dipendente sia irragionevole, ordinargli di rispondere. La mancata osservanza dei dettami della fair work commission può comportare multe fino a 19 mila dollari australiani per il lavoratore, fino a 94 mila per l’azienda.

 

«Stiamo semplicemente dicendo che chi non viene pagato 24 ore al giorno non dovrebbe essere penalizzato se non è online e disponibile 24 ore su 24», aveva dichiarato il Primo ministro Anthony Albanese in occasione della presentazione della nuova norma lo scorso febbraio, raccogliendo il favore della maggior parte delle organizzazioni di lavoratori. Anche se sono molti i dipendenti che restano scettici: «Penso che sia un'idea eccellente. Spero che prenda piede. Dubito, però, che si diffonderà nel nostro settore, a dire il vero», ha detto, ad esempio, a Reuters, David Brennan, un lavoratore dell'area finanziaria: «Siamo ben pagati, ci si aspetta che manteniamo le promesse e sentiamo di doverle mantenere 24 ore al giorno».

 

L’Australia non è l'unico Paese al mondo ad aver introdotto il diritto alla disconnessione dal lavoro. La prima è stata la Francia nel 2017, ma anche in altri Stati come Germania, Canada, Belgio e Italia esistono norme simili.