All’Istituto Superiore di Sanità un gruppo di lavoro sull’Ia, dalle emergenze alle cartelle cliniche. Già stilate le linee guida per la redazione di protocolli di buone pratiche sanitarie

L'Intelligenza Artificiale può rappresentare una rivoluzione epocale in campo medico, in grado di contribuire a funzionalità essenziali sia di tipo clinico che sanitario, rendendo le diagnosi più precise e precoci, individuando terapie ad alta precisione, disegnate su misura per il singolo paziente. Sempre l’IA può velocizzare l’analisi di dati e cartelle cliniche, supportando il monitoraggio da remoto dei pazienti, riducendo il carico amministrativo.

 

Ne è convinto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Rocco Bellantone, che ha voluto fortemente una nuova struttura che studierà come l’Intelligenza artificiale possa migliorare il nostro Sistema sanitario nazionale. Per la salute degli Italiani potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova era.

 

Il progetto rientra nel processo di valorizzazione e il potenziamento del ruolo di supporto dell’Iss al Servizio Sanitario Nazionale lanciato da Bellantone, chirurgo endocrino e professore ordinario di Chirurgia Generale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma , che, nella sua attività, non ha mai separato il lavoro clinico da quello di ricerca. Un obiettivo da perseguire utilizzando al meglio il patrimonio di competenze presenti all’interno dell’Istituto, attraverso una riorganizzazione nel segno delle sfide future.

 

La struttura IA, come dicevamo, nasce dalla convinzione che l’intelligenza artificiale nel campo dell'epidemiologia possa rappresentare una nuova era: grazie alla capacità di elaborare modelli predittivi con un grado di probabilità maggiore e diventare uno strumento centrale a supporto delle decisioni soprattutto in scenari di emergenza.

 

Ma una decisione clinica è molto più di un calcolo delle migliori probabilità. Queste enormi potenzialità vanno governate dall’uomo. I dati forniti dagli algoritmi restano dati la cui applicazione va misurata alla realtà, poiché non è detto che i dati indicati dalla macchina coincidano sempre con l’interesse del paziente e non è detto che rispondano a tutte le istanze etiche che sono alla base della cura umana.

 

La capacità di gestire la relazione tra le indicazioni fornite dalle macchine e l’uso che se ne deve fare, in medicina richiede formazione e un sistema di orientamenti e di regole che devono essere alla base del loro utilizzo. La struttura dell’Iss per l’Intelligenza artificiale nasce proprio con l’obiettivo di guidare, formare e creare protocolli che mettano i medici in condizione di utilizzare l’IA nel migliore interesse del paziente e della sostenibilità dell’intero sistema sanitario.

 

Non c’è solo l’intelligenza artificiale tra gli obiettivi strategici di Bellantone, che ha imparato dalla lunga esperienza maturata in reparto l’importanza decisiva delle Bpca, acronimo che sta per Buone pratiche clinico-assistenziali. In parole semplici, si tratta di strumenti che supportano i professionisti sanitari nell’adozione delle scelte diagnostiche e terapeutiche quando non sono disponibili linee guida specifiche e aggiornate. Le Bpca permettono di produrre velocemente indicazioni di cura e assistenza, basate su evidenze scientifiche solide, per più patologie.

 

Grazie al Manuale di indicazioni metodologiche, la cui stesura è stata fatta in collaborazione con i principali esperti nazionali sull’eccellenza clinica, sarà ora possibile procedere velocemente alla redazione dei documenti di Bpca e quindi ampliare la disponibilità di indicazioni, non vincolanti, sia sulle aree cliniche considerate “critiche” in quanto ad alto tasso di evenienza di contenzioso medico-legale, sia su altre tematiche di interesse prioritario per la tutela della salute pubblica.

 

E qui ci si collega all’obiettivo generale della presidenza Bellantone, ovvero il supporto dell’Iss al Servizio sanitario nazionale per garantire sostenibilità ed equità delle cure. La diffusione delle raccomandazioni di Bpca contribuirà al miglioramento del grado di accessibilità, appropriatezza e congruità del percorso di cura, riducendo il divario interregionale nel diritto a cure tempestive e di qualità.

 

Gli strumenti di indirizzo clinico e organizzativo, assieme alla digitalizzazione dei sistemi sanitari e alla telemedicina, al potenziamento delle reti di prossimità e alla concreta attuazione dei principi di integrazione tra le componenti ospedaliera territoriale e sociale del sistema salute, possono rappresentare il volano del processo evolutivo di un servizio sanitario che sia vicino ai cittadini e in grado di soddisfare i bisogni di salute per tutti, sostenendo l’uguaglianza e l’equità di accesso alle cure, principi cardine della nostra Costituzione.

 

Parallelamente, all’Iss un gruppo di studio è al lavoro sul rilevamento e il monitoraggio costante delle differenze territoriali per evidenziare le maggiori criticità relative alla salute e alla speranza di vita nelle diverse regioni e sviluppare, sulla base di quanto osservato, possibili strategie di riequilibrio.

 

Il primo rapporto dedicato ai due tumori più frequenti in Italia, mammella e colon-retto, curato dal Gruppo, è stato appena pubblicato e mostra che al Sud, dove i tassi di mortalità una volta erano più bassi che al Nord, sono adesso, invece, sovrapponibili. L'analisi dell'Iss racconta anche che nel nostro Meridione si fanno meno screening, si migra di più per cause sanitarie e si perdono più anni di vita.