Ecologia
Rachel Carson, gli ecofascisti e altri consigli di lettura per ambientalisti da ombrellone
Il debutto dell'autrice di "Primavera silenziosa". Le relazioni pericolose tra amore per la natura e suprematismo bianco. E tutti i fiori dipinti da Botticelli nella "Primavera". Saggi e romanzi per tornare aggiornati e agguerriti a impegnarsi per un mondo più pulito
La lotta contro il cambiamento climatico non può attendere. Anche sotto l’ombrellone, il vero ecologista non è mai completamente in vacanza. E sceglie letture in argomento: anche perché l’editoria ha scoperto che gli ambientalisti appartengono alla preziosa categoria dei lettori forti, e propone una quantità di saggi e romanzi sul tema. L’Espresso ve ne consiglia qualcuno da portare con voi.
Nel nome dei pronipoti. Non si inventa niente e non si butta niente: alla radice del saggio di Roman Krznaric “Come essere un buon antenato” (Edizioni Ambiente) c’è la frase di Cicerone sul vecchio che pianta alberi destinati a dare frutto per le generazioni che verranno quando lui non ci sarà più. Ma il bello di questo “antidoto al pensiero a breve termine” è che i ragionamenti, i dati e gli esempi raccolti dall'ecologista inglese spingono ad agire qui e ora. Perché avere a cuore il futuro dà senso al presente.
Il cuore nero dell’ecologia. La lotta a tappeto dei partiti del governo Meloni contro ogni provvedimento green ideato dall’Unione europea può far pensare che tra cura per la natura e ideologie di destra non ci sia mai stato buon sangue. Non è così: la stessa parola ecologia è stata inventata da un pensatore tedesco molto amato dai nazisti. In “Ecofascisti” (Einaudi) Francesca Santolini condensa in cento pagine (con un’ottima bibliografia) la lunga storia dell’ambientalismo di destra. Un viaggio illuminante tra le derive suprematiste, razziste e disumanizzanti dalle quali un pensiero ambientalista dal volto umano deve tenersi alla larga.
Le migrazioni secondo Rachel. Non solo il celeberrimo "Primavera silenziosa": ogni libro di Rachel Carson è una gioia per il lettore, grazie alla competenza, alla passione e alla qualità della scrittura. È particolarmente adatto alla stagione “Storie dalle profondità del mare”, pubblicato da Aboca, che ripubblica anche le “Brevi lezioni di meraviglia” di questa pioniera dell’ambientalismo moderno. La sua biografia la racconta Danilo Selvaggi in “Rachel dei pettirossi” (Pandion), fresco vincitore del Premio Demetra per i libri a tema ambientale. Il volume di Carson sul mare è la sua prima opera: segue la storia di tre eroici migratori - un piovanello, uno sgombro e un’anguilla - per raccontare le meraviglie del mare. E dell’intero pianeta.
Come funziona l’oceano. Parla di mare anche “La macchina blu” di Helen Czerski (Bollati Boringhieri). Ma lo fa esaminando non solo gli animali che lo abitano, ma anche le popolazioni che da sempre ci convivono, affrontando insidie e pericoli per procurarsi cibo e materie prime. Si parla di alghe, di pinguini ma anche di atomi di carbonio, dell’invasione della plastica e delle epidemie causate dall’inquinamento. Perché, per tornare al latino, “simul stabunt, simul cadent”: o gli abitanti del pianeta blu troveranno un modo per salvarsi tutti insieme, o tutti insieme andranno in rovina.
Piante, fiori e Botticelli. Non è proprio un libro da spiaggia, e forse nemmeno da estate, visto che parla della Primavera. Ma “La «Primavera» di Botticelli Un'interpretazione botanica” di Mirella Levi D’Ancona (Olschki), con l’analisi storica, naturalistica e simbolica di ognuna delle 40 piante dipinte con cura di miniaturista da Sandro Botticelli in uno dei dipinti più famosi della storia dell'arte, è un’avventura avvincente. E un catalogo che ha molto da dire nel dibattito sulle piante autoctone e quelle aliene: a chi ne discute sgangheratamente, consigliate un bouquet di giacinto, eragrostide e antirrino, piante legate all’amore e all’armonia, come tutte quelle immortalate in questo quadro nato per essere un dono di nozze.
Cosa raccontano gli alberi. Anche questa è una lettura adatta per affrontare le frequenti discussioni su un altro tema caldo, quello del verde in città. La “Guida agli alberi” di Richard Gorer (Odoya) è una rassegna preziosa che aiuta a mettere ordine tra tutte le competenze che, bene o male, su questo argomento abbiamo tutti. Dopo un’introduzione storica e sociale, l’autore prende il lettore per mano e lo conduce a scoprire proprietà e caratteristiche di ogni famiglia e di ogni tipo di albero. E quindi anche le loro potenzialità di adattamento verso il clima che cambia.
Brutti segnali di fumo. Prendi una sola storia e fai in modo che racconti un mondo: è uno dei segreti del grande giornalismo. Ed è quello che fa il reporter canadese John Vaillant con “L’età del fuoco” (Iperborea), reportage su “un mondo sempre più caldo”. La storia è quella di un incendio enorme – “il Bestione” – scoppiato nel 2006 a Fort McMurrey, in Canada. Ma è l’occasione per raccontare il riscaldamento globale che è alla radice di ogni singolo incendio che infesta le nostre estati, e le strategie che ci potrebbero permettere di salvare i boschi e l’intero pianeta. Contando su un’alleata preziosa: la reviviscenza, la forma di resilienza naturale che fa spuntare fiori anche tra le ceneri del peggiore dei roghi.
Altro che lavoretto estivo. Si legge come un romanzo perché lo è davvero: ma è anche una denuncia sferzante dello sfruttamento dei lavoratori e delle terribili condizioni di vita degli animali negli allevamenti intensivi, che sono anche una delle principali fonti di inquinamento (ne sa qualcosa la nostra Pianura Padana). "Cose vive" di Munir Hachemi (La Nuova Frontiera) segue quattro studenti che partono per andare a vendemmiare ma finiscono nell’infermo che si nasconde dietro la sovrapproduzione di carne e derivati.