L’assemblea dei giornalisti de L'Espresso esprime sconcerto per le scelte dell’editore e del direttore e forte preoccupazione per le ultime comunicazioni ricevute. I mancati rinnovi dei contratti a termine, l’assenza di un piano editoriale, il massiccio utilizzo di collaboratori esterni, la confusione per lo sviluppo sul web e il giudizio sprezzante sulla redazione definita “sovradimensionata” e “sproporzionata” ci inducono a riprendere le protesta. 

 

La stessa assemblea, con un atto di responsabilità, aveva sospeso il pacchetto di cinque giorni di sciopero affidato al Cdr dopo la traumatica sostituzione del direttore Enrico Bellavia dando fiducia e credito alle rassicurazioni dell’editore e del direttore sul perimetro occupazionale e sulla salvaguardia dell’identità dell’Espresso. Venuti meno questi presupposti, l’assemblea – già in stato di agitazione - proclama un giorno di sciopero per la giornata di domani martedì 3 settembre, con l'obiettivo di impedire l'uscita del numero in edicola venerdì 6 settembre. E si riserva di proclamarne altri attingendo al pacchetto di 5 giorni già approvato. 

 

L'assemblea, infine, dopo mesi di promesse disattese, chiede garanzie occupazionali e la presentazione scritta di un dettagliato piano editoriale che includa mansioni, perimetro occupazionale e strategie per lo sviluppo e la tutela della testata.