È morto nella mattinata di domenica - 9 marzo - Carmine Gallo, l’ex superpoliziotto 66enne tornato alle cronache per essere stato sottoposto ai domiciliari cinque mesi fa, nell’ambito dell’inchiesta sull’agenzia di investigazioni Equalize. La società era stata fondata da Gallo, una volta in pensione, insieme a Enrico Pazzali, il presidente di Fondazione Fiera Milano che si è autosospeso. Gallo è morto nella sua casa di Garbagnate milanese, dalla quale non poteva uscire per decisione del gip. Sembrerebbe che il decesso sia avvenuto a causa di un infarto. Il pm Giancarla Serafini, intanto, ha disposto l’autopsia e ha aperto un fascicolo senza indagati né titolo di reato.
Il 19 marzo sarebbe dovuto comparire davanti al Tribunale del riesame, per discutere in merito all'appello proposto dalla Procura nei suoi confronti e nei confronti dei suoi coindagati, per chiedere una misura cautelare più stringente: per lui e per Nunzio Samuele Calamucci, la mente informatica del gruppo, il carcere (già a ottobre non concesso dal gip in favore dei domiciliari). Gallo, secondo l'indagine della Dda e della Dna, sarebbe stato il “capo" di una presunta rete di cyber spie che ruotava attorno alla società Equalize. Era accusato di associazione a delinquere, accesso abusivo a sistemi informatici e altri reati.
La rete, secondo gli investigatori, avrebbe portato avanti su commissione un'attività di dossieraggio su larga scala nei confronti di moltissime persone, tra cui anche politici e alte cariche dello Stato. L’ipotesi è che la rete avrebbe, inoltre, retribuito alcuni esponenti delle forze dell’ordine con lo scopo di riuscire a raccogliere informazioni dalle banche dati riservate in modo da poter poi confezionare i report chiesti dai facoltosi e famosi clienti.
Gallo amava definirsi “un servitore dello Stato” per la sua carriera trentennale in Polizia, prima da ispettore e poi come dirigente. Prima di essere coinvolto nell'indagine, era noto per essere il "superpoliziotto" che ha dato la caccia ai più pericolosi boss calabresi, ha risolto l'omicidio di Maurizio Gucci e si è occupato del sequestro di Alessandra Sgarella, l'imprenditrice liberata nelle campagne vicino a Locri nel settembre del 1998 dopo nove mesi di prigionia.