Trump minaccia l'Ue: in arrivo dazi del 200% sugli alcolici se non rimuove "l'odiosa imposta del 50% sul whisky"

Il presidente Usa: "L'Unione europea è stata creata al solo scopo di approfittare degli Stati Uniti"

“Il mondo intero ci sta fregando”. Donald Trump è netto nel descrivere quella che, secondo lui, è la situazione commerciale degli Stati Uniti. La colpa, innanzitutto, la attribuisce all’Unione europea, che ieri - 12 marzo - ha varato delle contromisure per bilanciare i suoi dazi. In risposta, il presidente Usa ha quindi annunciato delle imposte doganali del 200% su tutti i prodotti alcolici del Vecchio continente. “L'Unione Europea, una delle autorità fiscali e tariffarie più ostili e abusive al mondo, che è stata creata al solo scopo di approfittare degli Stati Uniti, ha appena imposto un'imposta del 50% sul whisky. Se questa imposta - scrive il presidente americano - non verrà rimossa immediatamente, gli Stati Uniti applicheranno a breve un'imposta del 200% su tutti i vini, gli spumanti e i prodotti alcolici provenienti dalla Francia e da altri paesi della Ue. Questo sarà ottimo per le aziende di vino e spumante negli Stati Uniti”. Così il presidente Trump sul suo social, Truth, dove poche ore dopo ha aggiunto in un altro post: “Gli Stati Uniti non hanno il libero scambio. Abbiamo un “commercio stupido”. Il mondo intero ci sta fregando!!!” 

Il ministro francese per il Commercio estero, Laurent saint-Martin, ha risposto dicendo che Parigi è ''determinata a replicare'' ai dazi evocati dal presidente Usa su champagne e vini europei. ''Non cederemo mai alle minacce e proteggeremo sempre le nostre filiere'', avverte il ministro in un messaggio pubblicato sul suo profilo X in cui deplora l'''escalation'' di Donald Trump in questa ''guerra commerciale che ha scelto di dichiarare''.

La risposta dell’Unione europea passa per bocca di Olof Gill, uno dei portavoce della Commissione, che durante il punto stampa quotidiano ha riferito che Bruxelles si sta preparando da oltre un anno a qualsiasi cosa possa accadere: “L'Ue non è parte del problema ed è profondamente sbagliata l'idea" che lo sia, ha aggiunto Gill. "Riteniamo che dovremmo lavorare con gli Stati Uniti per essere parte della soluzione per affrontare con precisione il vero problema, ovvero la sovraccapacità globale di acciaio e alluminio".

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