All'alba di questa mattina, 19 marzo, è stato arrestato il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu. Accusato di “estorsione, corruzione, frode, turbativa d’asta da parte di un’organizzazione criminale “ e “favoreggiamento nei confronti dell’organizzazione terroristica Pkk”, come riportano vari media turchi, il primo cittadino è stato fermato insieme a un centinaio di persone ritenute vicine, tra cui uomini d’affari e giornalisti, come il noto cronista Ismail Saymaz. Ma Imamoglu non è un politico turco qualsiasi ma uno dei principali oppositori del presidente Recep Tayyip Erdoğan. Esponente del maggior partito di opposizione in Turchia, il Chp, è stato eletto due volte sindaco della metropoli sul Bosforo: la prima nel 2019, quando ha strappato a sorpresa Istanbul all’Akp di Erdogan dopo 20 anni di potere ininterrotto, e la seconda nel 2024. Domenica 23 marzo si terranno le primarie del suo partito dove Imamoglu dovrebbe essere scelto come candidato per le future elezioni. “Mi dispiace dire che un pugno di menti sta cercando di usurpare la volontà della nostra nazione”, ha detto Imamoglu in un video postato su X, prima di consegnarsi alle forze dell’ordine.
"Colpo di Stato contro la volontà nazionale"
Già da ieri, 18 marzo, il sindaco di Istanbul era finito sulle homepage di tutti i media turchi perché l’università cittadina aveva annunciato l’annullamento della sua laurea perché ritenuta falsa; essere laureati, in Turchia, è un prerequisito per correre come presidente della Repubblica (e Imamoglu aveva già annunciato di voler sfidare Erdogan partecipando alle prossime elezioni del 2028). “Si avvicinano i giorni in cui coloro che hanno preso questa decisione saranno tenuti responsabili di fronte alla storia e alla giustizia – scriveva sui social meno di 24 ore prima di essere fermato –. La marcia della nostra nazione, assetata di giustizia, diritto e democrazia, non può essere fermata”.
Ma le accuse che l’hanno portato in carcere sono di altro genere. In un video postato su X dallo stesso primo cittadino si vedono centinaia di agenti di polizia in tenuta antisommossa davanti alla sua abitazione. Dopo il suo arresto, nel Paese le manifestazioni sono state vietate per quattro giorni, molti social network sono stati oscurati (tra cui X, Instagram, YouTube e Facebook) e alcune fermate della metropolitana sono state temporaneamente chiuse per timore di proteste. “Ci troviamo di fronte a una grande tirannia – ha affermato nel suo messaggio Imamoglu – ma voglio che sappiate che non mi arrenderò”. Uno dei suoi assistenti ha riferito che è stato portato al quartier generale della polizia. Il suo partito, il Chp, ha definito l’arresto “un colpo di Stato contro la volontà nazionale, un'imposizione per impedire alla nazione di determinare il suo prossimo presidente”. Per Tuncer Bakirhan il leader del partito filo-curdo Dem, la terza forza più rappresentata in Parlamento, "è un chiaro attacco alla democrazia e alla volontà popolare". Secondo il media turco Ntv, Imamoglu è coinvolto in “un'indagine su corruzione e terrorismo avviata nella municipalità metropolitana di Istanbul. La procura - continua Ntv - sta conducendo due indagini distinte". Secondo un filone d'indagine "Imamoglu e altri imputati sono accusati di aver agito congiuntamente con il Pkk e di aver collocato membri del Pkk in posti chiave". Il Pkk è il Partito dei lavoratori del Kurdistan, considerata un’organizzazione terroristica da Erdogan. "Una seconda indagine - aggiunge Ntv - sta accertando casi di corruzione e tangenti”.
La mancata candidatura nel 2023
Non è la prima grana giudiziaria per Imamoglu. Negli ultimi mesi il sindaco di Istanbul era finito sotto inchiesta per diversi capi d’accusa, tra cui “tentativo di influenzare la magistratura”, mentre nel 2022 era stato condannato a oltre due anni di carcere per insulto a pubblico ufficiale, in una sentenza che gli vieta anche di partecipare alla vita politica e che, nonostante non abbia ancora ricevuto la conferma definitiva della corte d’appello, gli aveva comunque impedito di correre contro Erdogan nel 2023, quando l’attuale presidente turco è stato riconfermato alla guida del Paese. Dopo l'arresto di Imamoglu, le contrattazioni alla borsa di Istanbul sono state temporaneamente sospese dopo che l'indice Bist ha segnato un calo del 6,87% in apertura.