Rai, Giampaolo Rossi tra i veti incrociati

L’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi
L’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi

L'amministratore delegato sta cercando di far avanzare le nomine-chiave per il futuro dell’azienda. Le prossime settimane saranno cruciali per definire gli equilibri, con il mondo politico in fibrillazione

Dietro le quinte della Rai, si sta consumando un vero e proprio braccio di ferro politico che sta paralizzando l’azienda. Il Consiglio di amministrazione del 27 febbraio è saltato, a causa della mancata intesa tra i partiti della maggioranza di governo sulle nomine. Ora si ipotizza che il Cda possa essere rinviato al prossimo 6 marzo, ma l’incertezza regna sovrana e la tensione tra i protagonisti cresce di giorno in giorno.

 

Fonti vicine ai vertici di viale Mazzini raccontano di un clima non facile. Giampaolo Rossi, amministratore delegato della Rai, sta cercando di far avanzare le nomine-chiave per il futuro dell’azienda, ma i veti incrociati stanno rendendo impossibile qualsiasi decisione. Ma non solo: l’accordo su Simona Agnes per la Presidenza risale ormai a ben più di un anno fa. Ora, però, quel patto sembra svanito nel nulla. Per trovare i voti in Vigilanza, adesso Rossi sta pensando di proporre il Day Time ad Adriano De Maio (vicino ai grillini), in modo da ottenere dai 5 Stelle i voti che mancano per la nomina di Agnes alla Presidenza. Un modo, inoltre, per sfruttare (e gettarvi sopra del sale) le divisioni tornate forti tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle.

 

Le prossime settimane saranno cruciali per definire gli equilibri e i vertici del servizio pubblico radiotelevisivo, con il mondo politico in fibrillazione per determinare il futuro assetto della Rai. Gli equilibri che sceglierà l’ad Rossi saranno quelli che porteranno viale Mazzini sino alle prossime elezioni politiche del 2027. 

 

Dietro all’attivismo di Matteo Salvini c’è un allarme che non può più essere ignorato: il rischio che la sua Lega venga progressivamente “svuotata”. Il motivo? L’ascesa di Giorgia Meloni e il crescente consolidamento di Fratelli d’Italia, che sta acquisendo terreno tanto fra gli elettori quanto tra i rappresentanti politici.

 

Salvini, che negli ultimi anni è stato il principale leader a presidiare la destra dello scacchiere politico, sta ora affrontando una sfida inedita. Il suo partito non può più ignorare l’espansione di un’altra formazione di destra, che rischia di fagocitarlo. Negli ultimi mesi, almeno tre esponenti della Lega hanno iniziato a guardare con un certo interesse a Fratelli d’Italia. Nomi che, più che per divergenze politiche, sembrano orientati a una strategia di sopravvivenza politica.

 

Il messaggio che emerge da questi “ammiccamenti” è chiaro: Giorgia Meloni, con il suo partito costantemente in crescita nei sondaggi, potrebbe rappresentare una prospettiva più sicura per chi cerca una candidatura o un ruolo rilevante in vista delle prossime elezioni. Per ora, da via della Scrofa fanno orecchie da mercante e hanno dato l’ordine di scuderia di stoppare eventuali cambi di casacca. Ma in futuro? La cosa, ovviamente, non lascia tranquillo Matteo Salvini.

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