Dal caso più famoso, la E.L.James di 'Cinquanta sfumature di grigio', all'italiano Massimo Bisotti. Ecco chi è riuscito a fare il 'salto' verso la pubblicazione tradizionale

E.L. James
Chi può far fuori tutti in un colpo solo? Il self-publishing. La cosiddetta “vanity press” produce 235mila titoli ogni anno: milioni di copie e di dollari, sfuggiti agli editori e agli agenti che oggi setacciano Amazon in cerca di successi.

Tutto è cominciato nel 2008 con “Still Alice”: dopo l’ennesimo rifiuto degli agenti, la neuroscienziata Lisa Genova ha pubblicato da sola il suo romanzo, storia di una docente universitaria cinquantenne che scopre di avere l’Alzheimer.

È finito al quinto posto tra i bestseller ?del “New York Times”. Simon and Schuster l’ha preso al volo (in Italia l’ha pubblicato Piemme) e ne ?ha ceduto i diritti cinematografici. ?Il film, tenero e struggente, ha per protagonista una stupenda Julianne Moore che si è portata a casa l’Oscar come miglior attrice protagonista.

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Di E.L. James sappiamo che prima di trovare un editore ha venduto dieci milioni di e-book, cioè un terzo del self publishing americano. ?Ma fare da soli può essere anche una scelta di rottura: il regista David Mamet ha deciso di autopubblicare ?i suoi racconti attraverso l’agenzia letteraria ICM Partners «perché l’editoria è come Hollywood: nessuno mantiene mai le promesse che fa riguardo alla promozione».

In Italia gli scrittori senza editore hanno varie possibilità: ilmiolibro.it, Lulu, Lampidistampa, Youcanprint ?e piattaforme come Narcissus, dove Newton Compton ha scovato ?“Ti prego lasciati odiare”, capolavoro chicklit di Anna Premoli, Premio Bancarella 2013.

Poi ci sono fenomeni nutriti dal web come Massimo Bisotti, star di Facebook (72.000 fan) e Instagram (136.000 followers): ha pubblicato ?il suo primo romanzo con Psiconline, è passato da Castelvecchi, ?e Mondadori ha ristampato “Il quadro mai dipinto”.

I suoi libri tra aforismi e flussi di coscienza hanno “bucato”. In tutti i sensi: le signore si fanno tatuare le sue frasi sulle braccia e altrove. Una delle preferite è: “Mai controcuore”. Non ha un agente, forse non l’avrà mai. Per il suo bravissimo editor mondadoriano, Carlo Carabba, vale centomila copie. Un’enormità, di questi tempi.