I documenti dell’inchiesta dell’Icij a cui ha collaborato l’Espresso mostrano come molti capitali illeciti siano nascosti negli States. E ora qualcosa inizia a muoversi a livello politico

Gli Stati Uniti sono un vero e proprio nascondiglio per la ricchezza globale, ma dopo le rivelazioni dei Pandora Papers qualcosa potrebbe cambiare. I documenti dell’inchiesta giornalistica dell’Icij, a cui l’Espresso ha lavorato in esclusiva per l’Italia, hanno svelato che quasi 30 dei 206 trust che hanno sede negli Stati Uniti - e che detengono beni per un valore superiore a 1 miliardo di dollari - sono collegati a persone accusate di corruzione, abuso dei diritti umani o di altri affari illegali. E che la maggior parte di questi è localizzata in Sud Dakota, lo stato in cui i trust - grazie a una serie di deregolamentazioni promosse negli ultimi anni - godono delle protezioni legali più potenti al mondo da tasse e creditori.

 

NAVIGA IL DOSSIER SUI PANDORA PAPERS

 

Tra coloro che hanno deciso di nascondere le loro ricchezze negli Stati Uniti ci sono un magnate tessile colombiano implicato nel riciclaggio di guadagni provenienti dal traffico di droga, il presidente ecuadoriano Guillermo Lasso, ex banchiere, che ha spostato i suoi beni in Sud Dakota solo tre mesi dopo che l'Ecuador ha approvato la legislazione che vieta ai politici di utilizzare paradisi fiscali, e i familiari di Carlos Morales Troncoso, ex vice presidente della Repubblica Dominicana, che nel 2019 nascosero nei trust americani i beni personali e le azioni di una delle principali aziende produttrici di zucchero del paese, che era stata accusata di sfruttamento dei lavoratori e di aver abbattuto le case di famiglie povere per estendere le piantagioni.

Le leggi liberali degli Stati Uniti sulle offshore si sono insomma trasformate in un modo per riciclare il denaro di criminali, dittatori e corrotti. Ora però i deputati del Congresso americano stanno progettando di proporre una nuova legge per inasprire le norme che regolano il sistema finanziario.

 

L’ Enablers Act, un emendamento al Bank Secrecy Act di 51 anni fa che già chiedeva alle banche di indagare sulla provenienza della ricchezza dei clienti, pretenderebbe che anche le società fiduciarie, gli intermediari e i consulenti che favoriscono l’ingresso di capitali stranieri negli Stati Uniti siano costretti a indagare sull’origine del denaro.

 

La nuova proposta di legge è sostenuta sia dai deputati democratici sia dai repubblicani del Congresso che vogliono negare agli stranieri corrotti un luogo sicuro dove portare i loro soldi. Nonostante il sostegno bipartisan, però, sarà importante vedere come reagiranno le società coinvolte nel sistema finanziario per capire la reale portata che l’Enablers Act potrebbe avere negli Usa.

 

La reazione dei legislatori americani ai Pandora Papers si inserisce tra i recenti sforzi di Washington per affrontare la corruzione globale, che il presidente Joe Biden ha descritto come «una minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti».