Con l’appoggio dei partiti laici la legge Fortuna-Baslini era ormai prossima all’approvazione, in un’Italia che cambiava rapidamente nei costumi, nelle scelte culturali e nel modo di vivere la sessualità

La maggioranza laica per il divorzio

Il 13 settembre 1970 la legge sul divorzio era ormai quasi realtà. Mancavano solo venticinque giorni all’inizio del voto in Parlamento, nonostante diversi tentativi di rimandarlo. Nilde Iotti non aveva ancora pronunciato il suo storico sul divorzio come «atto civile dovuto» e persisteva l’opposizione della Democrazia cristiana e del Movimento sociale italiano alla legge Fortuna-Baslini, tuttavia il sentimento politico generale riportato da L’Espresso era già positivo, con una «maggioranza laica definitivamente assicurata», si leggeva in prima pagina. Nel taglio basso, oltre la politica, si parlava di televisione e fumetti. L’annuncio di un aumento del canone Rai aveva generato analisi e riflessioni, per lo più negative, sulla qualità dei programmi offerti agli spettatori. Intanto il successo del genere erotico-avventuroso di “Isabella”, personaggio dei fumetti creato da Giorgio Cavedon e Renzo Barbieri, era servito a tracciare alcune abitudini o preferenze sessuali nei lettori, fino a realizzare quello che - anche dopo la rivoluzione sessuale del ‘68 - viene definito in copertina «uno sconcertante album della ninfomania».

 

Abbiamo raccolto una selezione delle copertine più iconiche, suddivise per decennio. Scorretele, sarà come passeggiare nel tempo. E votate quelle che, secondo voi, sono le migliori. Ogni mese, sbloccheremo un nuovo decennio, fino ad arrivare ai giorni nostri. Le copertine più apprezzate diventeranno le protagoniste di una mostra dedicata ai 70 anni de L'Espresso.
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