Mentre la città affondava, lui è andato a divertirsi in Sudafrica. In tribunale (dov'è sotto processo) non si fa vedere. In consiglio comunale nemmeno. E adesso anche mezzo Pdl pensa di mollarlo

Ora persino per i suoi amici è diventato difficile difenderlo. "Ognuno è libero di andare dove vuole, credo che in questo caso fosse una questione di opportunità", ammette Giulio Tantillo, capogruppo del Pdl in consiglio comunale. Diego Cammarata, il contestato sindaco di Palermo, al suo rientro dal Sudafrica, dovrà fare i conti con una nuova bufera: l'opposizione, gli ex colleghi del Pdl che restano fedeli a Silvio Berlusconi, parte della sua maggioranza, non gli perdonano di essere andato a godersi il debutto dell'Italia ai campionati del mondo di calcio mentre la città è alla deriva e in consiglio comunale si doveva discutere l'aumento del 75 per cento della Tarsu: un salasso da 113 milioni l'anno per coprire le spese del fallimentare servizio di raccolta dei rifiuti, con Palermo nell'angolo, costretta a fronteggiare la periodica emergenza immondizia, le casse vuote che impediscono di far funzionare i servizi sociali e che lasciano al buio a scacchiera intere zone della città, il rincaro dei biglietti degli autobus urbani, la polemica sulla trasferta Mundial di Cammarata non si placa.

Mercoledì sera, la seduta del consiglio comunale convocata per discutere del regolamento Tarsu si è tenuta senza il sindaco. L'aumento della Tarsu è stato fatto approvare dall'opposizione in consiglio nella misura del 54 per cento anziché del 75 per cento (parte della maggioranza ha votato con l'opposizione). E in queste ore in Procura a Palermo si sta decidendo come valutare il comportamento di Cammarata: lunedì era stato fissato il suo interrogatorio come indagato per disastro ambientale in relazione alla gestione della discarica di Bellolampo, dove si è formato un lago di percolato (la sostanza tossica prodotta dai rifiuti) che pare abbia infiltrato le falde acquifere della città. Il sindaco, ha chiesto e ottenuto tramite il suo legale, Giovanni Rizzuti, il rinvio del faccia a faccia con i pm Geri Ferrara e Maria Teresa Maligno adducendo "impegni inderogabili": ma il suo legittimo impedimento, si è scoperto grazie a Davide Faraone del Pd che ha sollevato il caso, non era un appuntamento istituzionale bensì il match Italia-Paraguay al Green Point Stadium di Città del Capo. Una circostanza rivelata dallo staff del sindaco, tramite comunicato stampa, con una ammissione che è un nuovo autogol: "L'assenza del primo cittadino è attribuibile a impegni di carattere privato e personale. Il viaggio è stato interamente ed esclusivamente pagato da Cammarata". E la convocazione dei pubblici ministeri slittata grazie alla formuletta degli "impegni inderogabili"? Si vedrà.

D'altra parte non è la prima volta che Cammarata, 59 anni, dal 25 novembre 2001 sindaco di Palermo, scivola su una buccia di banana del genere, e questo certo non lo aiuta considerando che la Procura lo ha indagato per truffa e abuso d'ufficio per il caso di Franco Alioto, dipendente della Gesip (una società privata ma partecipata dal Comune) adibito come skipper della barca usata dal sindaco per le sue vacanze. Una storia finita sotto i riflettori dei magistrati per un atto di vanità: dopo avere chiesto un'intervista al mensile "I love Sicilia" per la rubrica di Fabrizio Carrera "I vip a tavola", Cammarata si fa fotografare in grembiule da chef e racconta che terminato il duro lavoro di sindaco telefonava al suo fidato Franco, un marinaio di Porticello, il quale gli preparava la pentola d'acqua dove lui avrebbe poi cotto i suoi proverbiali spaghetti ai frutti di mare. Così, finito suo malgrado sotto i riflettori, lo skipper tuttofare di Cammarata e dipendente assenteista viene filmato da Stefania Petyx di "Striscia la notizia" su "Molla", la barca dei figli del sindaco.

Sul web ora sono in tanti a chiedere conto a Gianfranco Miccichè, l'inventore di Forza Italia in Sicilia, di rimediare all'errore di aver promosso il suo sconosciuto amico avvocato, presidente dello Iacp e autista di fiducia al ruolo di sindaco: gli ricordano le loro epiche serate al pub più in della città, "La Cuba", o la rima baciata di quei giorni del novembre 2001, vigilia della sua elezione: "Cammarata cu è? U' sciacquino di Miccichè". Quest'ultimo, adesso, tace: lo ha già scaricato come sindaco a seguito dell'ultimo rimpasto dell'agosto del 2009 che ha fatto fuori gli assessori della sua corrente ("Spero che ci risparmi almeno la pena di un dibattito sulla fiducia" disse Micciché a caldo). Sull'agonia palermitana di questi giorni non vuol dire nulla. L'sms inviato sul telefonino di Miccichè per ora rimane senza risposta.

Alessandra Siragusa, deputata del Pd, cresciuta con la giunta della "Primavera" di Leoluca Orlando, invece rilancia: "Non c'è alternativa: o rassegna spontaneamente le dimissioni o saremo noi a chiederle". Fabrizio Ferrandelli, capogruppo di Italia dei Valori in consiglio comunale, ha già pronto in tasca il testo della mozione di sfiducia. Marina Turco, giornalista di Tgs, su www.mezzocielo.it racconta intanto la prima intervista televisiva di Cammarata nel marzo 1999. Con "l'affabile e impacciato" avvocato di Forza Italia appena nominato presidente dell'Istituto autonomo case popolari di Palermo che le chiede: "Mi spieghi come si risponde a un'intervista, perché per me questa è la prima volta". Per il sindaco che non fa mistero di puntare molto sul suo proverbiale sorriso come arma anti-polemiche, insomma, un momentaccio.

Eppure sul suo sito internet www.diegocammarata.it la finestra con il gioco interattivo "Dove, come, quanto", continua ad essere tra le più cliccate. "Se rispondi esattamente ad almeno 9 delle 10 semplici domande che ti sto per proporre vincerai tanti simpatici gadget... Iniziamo!" dice il viso di Cammarata versione fumetto. C'è un elenco di domande che mira a svelare le tante cose buone realizzate dal sindaco. Alcuni esempi: "La nuova linea di metropolitana leggera attraverserà la città: da dove a dove?". "Sono stati recuperati da degrado ed incuria 31 elementi scultorei. Dove?". "Quanti asili nido abbandonati e vandalizzati si stanno recuperando?". Se la risposta è esatta il fumetto sfodera il super sorriso del sindaco con un bagliore da pubblicità Durbans tra i denti. Se la risposta è sbagliata, il viso di Cammarata si intristisce. E se le risposte esatte sono poche, ecco l'avvertimento: "Devi studiare ancora". Per il gadget c'è ancora tempo. Forse.

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