«Scusate, ma le pantegane si sono mangiate il fascicolo, dobbiamo rinviare il processo». Il giudice della Corte d'appello di Venezia ha spiegato agli sconcertati avvocati che l'udienza in corso doveva saltare al 5 dicembre: chiedendo anche, per favore, se nel frattempo potevano fare le fotocopie del loro fascicolo, poiché gli originali erano stati completamente rosicchiati e, dunque, inservibili.
Insomma: processo sospeso per pantegane, neanche fossimo nel Burkina Faso. «L'è propri bela», se la ride l'avvocato Massimo Veneri di Verona. «Ma guardi che non è stato l'unico caso di quella mattina di atti processuale distrutti dai topi, credo che sia successo in altri cinque o sei casi», aggiunge un collega, l'avvocato veneziano Giovanni Fabris.
Al processo in questione, di secondo grado, si doveva discutere di un contenzioso fra un'azienda di Verona e l'altra di Padova per concorrenza sleale, una vicenda che si trascina dal 2000, giunta a giudizio in primo grado nel 2005, mentre l'appello era cominciato nel 2006. A fine 2011, tutto rinviato per topi.
L'avvocato Veneri e il suo collega Giovanni Fabris hanno diligentemente fatto le fotocopie del loro fascicolo processuale e le hanno depositate presso la cancelleria del tribunale d'appello, con in omaggio una trappola per topi. E sui loro bigliettini da visita hanno scritto: «Contributo personale per il buon andamento della giustizia». In cancelleria si sono messi tutti a ridere, dicono i due avvocati.
Ma Venezia non è nuova a episodi che hanno del grottesco. L'avvocato Veneri ricorda quella volta che i fascicoli finirono nel Canal Grande. Era un procedimento per reati penali di carattere patrimoniale contro un importante banchiere di Verona e potente uomo politico: «I fascicoli non si trovarono e quindi mandarono assolto l'imputato. I maligni dicono che abbiano fatto apposto a buttare i documenti nel canale».
Ma episodi analoghi succedono anche in tempi recenti. L'inviato dell'Espresso, Fabrizio Gatti, nel 2007 si è intrufolato nelle aule di giustizia di Venezia e ha trovato stanze incustodite, fascicoli abbandonati, rinvii sine die e in procura si poteva entrare con la pistola in borsa. E in laguna c'è un record poco invidiabile: per anni ai primi posti in Italia per lentezza dei processi.
La derattizzazione dovrebbe riportare tutto alla normalità, ma la giustizia è sempre in acque profonde al tribunale a Venezia.