"Questa vicenda dimostra che è finito il tempo in cui era lecito pensare alla mafia che investe solo sul mattone. Le organizzazioni criminali, oggi, sono inserite nella distribuzione o, comunque, in settori che, anche in periodi come questi, non conoscono crisi di mercato. Hanno abbandonato il monopolio del calcestruzzo per puntare su settori che danno remunerazioni non elevatissime ma più sicure. E la ristorazione è uno di questi".
Raffaele Cantone, magistrato di Cassazione che da pm per anni ha indagato su come i capitali criminali vengano reinvestiti sul mercato legale, vede in quel che emerge nell'inchiesta napoletana un'evoluzione del rapporto tra i clan e il mondo dell'impresa: "Se le accuse verranno confermate", dice a "l'Espresso", "la prima novità sta nel fatto che la camorra abbia scelto di puntare su manager giovani, capaci, ma ancora da sperimentare. In precedenza, le mafie avevano investito in realtà molto più strutturate. Non solo: di solito il camorrista che investiva pretendeva di entrare anche nella gestione. In questo caso entra solo come socio finanziario, sa valutare i rischi e non pretende un tasso elevato".
Il finanziatore principale della catena di pizzerie coinvolte nella recente indagine della Procura di Napoli era un ex contrabbandiere. Può essere la prova che i capitali di quel periodo siano, oggi, stati immessi in un circuito legale difficile da individuare?
"Tutto il mondo del contrabbando ha cercato di riciclarsi altrove: chi rappresentava il meccanismo del finanziamento ha investito in altri settori. I grandi contrabbandieri internazionali lo hanno fatto all'estero. Questa indagine, certo, potrebbe dimostrare la teoria secondo cui i capitali locali del contrabbando siano stati reinvestiti in settori strategici. In questo caso, puntando sul "brand pizza". Ma in questa indagine vedo un'altra novità significativa".
Quale?
"Che l'usura è diventata una delle attività tipiche delle organizzazioni criminali. In passato, veniva considerata un'attività che non poteva considerarsi mafiosa, anche se questo principio valeva meno per la camorra. Oggi, invece, vediamo come questa sia diventata una delle fonti di finanziamento vero delle mafie".
Un usura da investimento...
"Certo, c'è un salto di qualità: è un'usura molto più raffinata, vicina ai meccanismi di investimento delle società finanziarie. Così, la criminalità occupa uno spazio che le banche al Sud di fatto cercano di non prendere, rinunciando a rappresentare un volano per gli investimenti".
Il libro12.11.2010
La mafia perbene