La cattura del boss può segnare un punto di crisi nella gerarchia della camorra e scatenare una reazione dagli esiti imprevisti

Nei suoi quattordici anni di latitanza, O Ninno ha assunto un ruolo chiave nel tenere unite le tre famiglie che dominano il territorio strategico a cavallo tra Caserta e Napoli: gli Schiavone, gli Zagaria e le ultime schegge dei Bidognetti. Un territorio fondamentale anche perché ospita le uniche strutture ancora attive a pieno regime per contenere l'emergenza rifiuti, l'ultima diga che frena l'ondata dei sacchetti neri nelle strade di Napoli.

In questo e altri business, a Iovine è stato attribuito un peso determinante nell'imporre le istanze casalesi e poi mediare all'interno delle fazioni, garantendo a ognuno dei gruppi un tornaconto.

L'arresto proprio a Casal di Principe è sicuramente frutto della pressione esercitata dalle istituzioni negli ultimi due anni, con l'impiego anche dell'esercito e una costante ricerca dei latitanti, ma già ora sono molti a pensare che dietro il blitz finale della polizia ci sia stata una segnalazione, che è andata a completare il quadro investigativo costruito in questi mesi. Un solo punto sembra sicuro: adesso l'asse del potere si sposta in direzione di Michele Zagaria, il grande latitante spesso critico negli ultimi mesi verso gli atteggiamenti del grande capo detenuto Francesco Sandokan Schiavone, a cui contestava soprattutto il sostegno alle mire del figlio Nicola Schiavone, giovanissimo e diplomato, arrestato pochi mesi fa.

Anche in queste occasioni, Iovine era stato in qualche modo garante per l'erede di Sandokan. Ora con il suo arresto, rimane un solo capo carismatico, Michele Zagaria, 52 anni, detto "Capastorta": per indicarlo basta pronunciare il suo paese d'origine, Casapesenna, una manciata di palazzine a pochi chilometri da Casal di Principe: uno degli artefici della trasformazione imprenditoriale del clan, che già nei primi anni Novanta arbitrava gli appalti per i cantieri dell'Alta Velocità, la più importante delle grandi opere costruita tra Roma e Napoli.

Zagaria ancora oggi è l'unico che può assicurare un futuro alle aziende dei casalesi ed è difficile che qualcuno dei capetti emergenti possa mettere in discussione la sua autorità sfidandolo apertamente. Anche se gli inquirenti continuano a interrogarsi su quella misteriosa frase fatta arrivare ai figli dal padrino Sandokan, recluso al 41 bis, sei mesi fa: "Andatevene, perché sta per arrivare la valanga". Cosa si nasconde dietro quella profezia?

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