Una causa comune. Quella per candidare Lampedusa al Nobel per la Pace del 2014 è una campagna che riguarda tutti gli italiani. Lo dimostra il gran numero di persone che negli ultimi anni ha lanciato questo appello: il quotidiano dei vescovi Avvenire, i sindaci, politici di destra e sinistra, personaggi dello spettacolo.
Ieri, a schierarsi, è stato l'Espresso: «La piccola-grande isola di Lampedusa, che in queste ore vive l’ennesimo dramma dell’immigrazione, merita il premio Nobel per la Pace. Perché lì si svolge ogni giorno una nobilissima battaglia in nome e per conto del mondo intero» ha detto il direttore Bruno Manfellotto: «Premiare l'isola e i suoi abitanti servirebbe anche a svegliare l’Unione Europea dal suo torpore, da un silenzio talvolta fatto di egoismo e indifferenza». Lampedusa merita quel riconoscimento perché «La pace non è un concetto astratto. La pace è un’azione verso gli uomini, le donne, i bambini», ha scritto il giornalista Fabrizio Gatti: «Non c’è altro paese al mondo in cui io abbia visto mettere in pratica questo impegno in modo così costante e determinato. Quel paese, un piccolo paese disperso in mezzo al mare, è Lampedusa».
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A lanciare la proposta era stato già nel 2011 Avvenire, con una campagna che negli anni ha raccolto centinaia di adesioni, e che è arrivata a luglio a sostenere la candidatura formale di Lampedusa al comitato del Nobel, presentata dalla stampa estera svedese: «L’azione serve anche a risvegliare i mass media di tutto il mondo dall’indifferenza globale», hanno detto alcuni rappresentanti dell'associazione: «Indifferenza già denunciata da Papa Francesco, non soltanto nei riguardi delle vittime, ma anche di coloro che fanno a gara per soccorrerle».
L'appello è stata avanzato ieri anche dai sindaci di Menfi, Montevago, Santa Margherita di Belìce e Sambuca di Sicilia, solidali alla loro collega Giusi Nicolini, primo cittadino dell'isola: «Noi sindaci non abbiamo paura di essere in prima linea. Siamo e rappresentiamo lo Stato italiano, che allo stesso modo deve assumersi tutte le sue responsabilità, anche in sede europea», hanno scritto in una nota: «La Sicilia e Lampedusa sono l'Italia e l'Europa. Crediamo che questa nuova, sconvolgente tragedia confermi l'incredibile prova dell'isola e dei lampedusani, che meritano oggi più di ieri, assieme alle vittime, il Nobel per la Pace».
A far riferimento a questa possibilità è stato anche il vicepremier Angelino Alfano: «Occorre fare una battaglia per assegnare a quest'isola il Premio per il grande lavoro di solidarietà e umanità dimostrato dagli abitanti. Barroso mi ha promesso che verrà, e noi gli faremo vedere come Lampedusa sia la porta dell'Europa». Un'idea sostenuta dal suo compagno di partito Franco Frattini, che su Twitter ha scritto: «I lampedusani sono eroi di solidarietà e di pace... e se qualcuno pensasse di proporre un Nobel per loro e per le vittime dell'orribile traffico?».
Le voci dal Pdl (unanimemente impegnate però a respingere le critiche sulla legge Bossi-Fini, che ha peggiorato di fatto le possibilità dei profughi di ottenere accoglienza in Italia) raccolgono d'altronde il testimone dell'ex premier Silvio Berlusconi, che nel pieno dell'emergenza sbarchi, il 30 marzo 2011, in un discorso a braccio in cui aveva promesso campi da golf, zone franche e rilancio del porto, si disse intenzionato a chiedere che l'Isola fosse candidata al premio Nobel per la Pace.
Anche la Lega Nord si è fatta portavoce, a luglio scorso, della proposta: dopo la visita all'isola di Papa Francesco il presidente del Veneto, Luca Zaia, aveva dichiarato ad Avvenire che avrebbe appoggiato «senza se e senza ma per la candidatura dell’isola» proposta dal quotidiano episcopale, facendo seguito a Renato Schifani e Anna Finocchiaro. «Nel caso di Lampedusa verrebbe premiata una intera popolazione che con pazienza, umanità, solidarietà e condivisione affronta ogni giorno quella vergogna mondiale che è il flusso dei nuovi schiavi. E lo fronteggia in perfetta solitudine».
Alla solitudine degli isolani aveva fatto riferimento anche il presidente del Senato Pietro Grasso: «Da anni, silenziosamente, i cittadini lampedusani ci stanno indicando la strada dell'integrazione e della solidarietà. Per questo meriterebbero davvero il premio Nobel per la Pace. Lampedusa resta una vera e propria porta di civiltà ed accoglienza per le migliaia di uomini, donne e bambini che arrivano da mare».
Anche lo scrittore Mario Vargas Llosa, il 13 agosto, dal palco della kermesse letteraria “Giuseppe Tomasi di Lampedusa” a Santa Margherita di Belìce aveva lanciato l'appello per candidare l'isola al Premio Nobel per la Pace come «'esempio di comprensione e solidarietà umana' per l'impegno dei suoi abitanti nell'aiutare i migranti».