Protezione civile sul web?
In Sardegna è meglio il fai-da-te
Mentre l'isola prova a sollevarsi dall'alluvione che l'ha travolta lasciandosi dietro 16 morti, i siti delle istituzioni chiamate a coordinare l'emergenza si mostrano desolatamente fuori dal tempo. E così la solidarietà e le informazioni passano dai social network
Una strage con un bilancio provvisorio di 16 morti, un numero imprecisato di dispersi, sfollati, feriti. Eppure sui siti delle istituzioni, quelle che dovrebbero coordinare l'emergenza, fornire informazioni, numeri telefonici, mettere in comunicazione chi ha bisogno di aiuto con chi è in grado di darlo, di quel disastro non c'è traccia. Sul sito della Regione e, ancora peggio, sulla pagina della protezione civile sarda, l'emergenza semplicemente non esiste. Come testimoniano le immagini delle home page scattate al momento della scrittura di queste righe (alle ore 11.30 di oggi). Niente morti, allagamenti, strade dissestate. Solo veline istituzionali su seminari divulgativi, trasparenza, eventi promozionali.
Quasi una beffa, la notizia di apertura sulla pagina della protezione civile, che riporta orgogliosamente l'approvazione del piano per la lotta agli incendi mentre sull'isola si era appena abbattuto un uragano. Le 'ultime notizie' (si fa per dire, dato che risalgono a 48 ore fa) sul rischio idrogeologico segnalano un'allerta prevista per la mattinata di ieri. Poi, il nulla. Per loro, sull'isola, splende ancora il sole.[[ge:rep-locali:espresso:285474235]]