Perché a Roma, ma anche nelle altre grandi città italiane, la circolazione delle auto è così faticosa e caotica? Cosa si può fare per velocizzare i trasporti e risparmiare tempo e denaro? Siamo alla vigilia delle elezioni del sindaco della Capitale e il problema del traffico sarà certamente un argomento di campagna elettorale. In genere la risposta è che ci sono troppe auto in circolazione e quindi la soluzione sta nel chiudere al traffico parti sempre più grandi della città. Finora questo tipo di soluzione non ha portato alcun vantaggio alla città e ai suoi abitanti, ma ha creato una classe di privilegiati e di abusivi che ottengono il permesso di circolare nelle aree, mentre attorno alle zone protette il traffico è diventato ancor più caotico.
Proviamo a ragionare in maniera diversa: non ci sono troppe auto in circolazione, ma troppe auto ferme. La città di Roma ha strade strette che non si possono allargare, ma lo spazio per la circolazione dei mezzi privati e pubblici è ancora più ridotto a causa delle auto in sosta (consentita o vietata). I residenti a Roma hanno diritto a posteggiare nelle vicinanze della propria abitazione due auto per famiglia. Ovviamente chi abita nelle zone centrali della città posteggia la (le) auto per strada e poi utilizza i mezzi pubblici o va a piedi per spostarsi: l'auto viene utilizzata raramente, nel fine settimana o durante le ore serali. Ne consegue che queste auto occupano in permanenza una parte consistente delle strade romane restringendo di molto lo spazio per la circolazione degli altri mezzi.
Questo spazio è ancor più ridotto dalla pratica del posteggio in seconda fila, resa ormai consuetudinaria dalla circostanza che le auto parcheggiate in prima fila non si muovono mai (o ben raramente). In queste condizioni non c'è remora a fermarsi in doppia fila per pochi o (più spesso) per molti minuti. Là dove è possibile, i parcheggi arrivano fino alla terza fila.
Tutte queste macchine ferme occupano in modo permanente spazi importanti della sede stradale. È come se avessimo privatizzato gratis la cosa più rara e costosa di una città: lo spazio urbano per la circolazione. È evidente che, in questa maniera, la circolazione dei mezzi privati e pubblici è fortemente rallentata anche nelle zone a circolazione ristretta. I mezzi di trasporto devono fare la gimkana tra le auto in sosta sicché anche il trasporto pubblico è inefficiente. Il cittadino non ha alcun vantaggio a prendere i mezzi pubblici di superficie per recarsi nelle zone a circolazione ridotta e continua a usare la propria auto, sperando di poterla lasciare in seconda fila da qualche parte, come fanno tutti.
Invece, se non ci fossero zone a circolazione ristretta, ma fossero eliminati molti dei parcheggi lungo le strade strette, potremmo aumentare consistentemente lo spazio per la circolazione e i mezzi di trasporto (privati e pubblici) scorrerebbero meglio. Questa è la scelta fatta nelle principali metropoli del mondo.
Ma, si dirà, gli abitanti del centro della città dove parcheggeranno le loro auto? Innanzi tutto c'è da dire che non c'è alcuna ragione di dare gratis i pochi posti disponibili nella strada: in tutti i paesi civili paga il posteggio anche e soprattutto chi abita al centro, che può anche scegliere di mettere la sua auto in qualche posto più distante, dato che ne farà un uso limitato, specie durante la giornata. Poi c'è da ricordare che ci sono comunque molti garage poco frequentati ancora a disposizione. Roma ne ha uno fra i più grandi, sotto Villa Borghese, che solitamente è mezzo vuoto, malgrado negli anni una larga parte dello stesso sia stata ceduta per altri fini: commercio, attività sportive e noleggio auto. Ora si pensa addirittura di vendere dei box in quel che resta di questo bellissimo e comodo parcheggio, ciò che sarebbe una cosa scellerata e uno spreco che spero la nuova amministrazione di Roma voglia abolire al più presto.
Regalare a pochi privilegiati uno spazio per parcheggiare l'auto è uno spreco e un danno alla circolazione che una città come Roma non può e non deve più permettersi.