«Quello che più mi preoccupa è che la lettera su cui è stata scritta la minaccia è su un foglio di carta intestata dell'Assemblea regionale siciliana, il palazzo dove lavoro». Così reagisce a caldo Antonio Venturino, 48 anni, il dissidente del MoVimento 5 Stelle siciliano che ha ricevuto una busta con tre proiettili calibro 9, più un messaggio con una frase eloquente: «Torna nella fogna o ti prendi uno di questi in fronte».
Venturino, vice presidente dell'Assemblea regionale, è uno dei più noti 'epurati' dal Movimento 5 Stelle. La lettera minatoria indirizzata al suo ufficio in regione è stata rintracciata al centro smistamento poste di via Ugo La Malfa a Palermo.
L'episodio accende pesantemente il clima attorno al M5S in Sicilia. Venturino ricollega il fatto «agli atteggiamenti di Beppe Grillo che istiga la piazza» (il comico lo aveva definito «un pezzo di merda») e aggiunge di non escludere «che sia l'opera di qualche esagitato su cui hanno fatto presa gli attacchi di Grillo e di altri nei miei confronti, anche in questi ultimi giorni».
Il transfuga grillino dice poi che nel pomeriggio andrà «negli uffici della Digos di Palermo per affidarmi in tutto e per tutto alle analisi degli investigatori». E poi: «La minaccia che ho ricevuto oggi è il risultato di un clima esasperato, dove la politica continua a parlare di riforme che riformano se stessa e non offre soluzioni a milioni di cittadini che soffrono una crisi devastante».
Nei giorni scorsi Venturino era stato duramente criticato per lo strappo con Grillo e per la sua ultima intervista a 'l'Espresso' in cui aveva detto di essere pronto a fondare un nuovo movimento che dovrebbe chiamarsi "l'Italia migliore": «Una cosa è la dialettica politica e ci sta. Ma oltre il confronto che reputo ed è legittimo, nei miei confronti, soprattutto sul web, io sono stato oggetto di una pioggia di offese violente e gratuite. La minaccia e le pallottole che mi hanno spedito oggi sono il risultato di un clima di scontro sociale sempre più acuto», dice il vicepresidente dell'Ars.