«Rafforzeremo i controlli e rivedremo i rapporti con la società». Il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando vuole riprendere il comando di Sogesid e velocizzare la bonifica delle aree inquinate. Come L'Espresso ha denunciato in un'inchiesta pubblicata due settimane fa, Sogesid, una s.p.a controllata dal ministero dell'Ambiente e da quello delle Infrastrutture, ha gestito negli ultimi anni oltre 400 milioni di euro pubblici senza riuscire a risolvere le emergenze ambientali del Paese. Progetti faraonici, consulenze, ma poche azioni concrete, tanto che l'ex ministro Corrado Clini avrebbe voluto chiuderla, riportando all'interno del ministero le competenze dei suoi 126 dipendenti.
Ora anche Orlando promette di intervenire: «È attribuito particolare rilievo alla necessità di rafforzare il “controllo analogo” e alla opportunità di revisionare i rapporti convenzionali con la predetta società», scrive il ministro in risposta a un'interrogazione parlamentare di tre deputati di Sinistra Ecologia e Libertà basata sull'articolo dell'Espresso: «Nell'ambito delle proprie attività di gestione, l'azione delle Direzioni Generali è volta ad accentuare la razionalizzazione della spesa e a migliorare l'efficacia e l'efficienza degli interventi programmati».
Efficacia ed efficienza che finora sembrano non esserci state. Alla società sono state affidate le bonifiche di alcuni dei luoghi più inquinati d'Italia, come il mare piccolo di Taranto, le zone industriali di Mantova e Siracusa, le discariche campane, gli stabilimenti chimici della Caffaro a Brescia e a Torviscosa. Diossina, mercurio, idrocarburi. Tutte pesanti eredità industriali che mettono a rischio la salute di migliaia di italiani. Ma anziché a velocizzare le bonifiche, i fondi di Sogesid sembrano finiti in progetti faraonici che difficilmente vedranno la luce, interventi che solo di manutenzione costerebbero centinaia di milioni di euro all'anno e che non riescono a partire.
In poco più di quattro anni poi la s.p.a ha speso 35 milioni di euro per oltre 1600 consulenze esterne, praticamente 648 mila euro al mese: un record nel panorama degli sprechi italici. «Ma tutto è stato fatto nel rispetto della normativa», ribattono dall'azienda. E la Sogesid è stata esclusa l'anno scorso dal decreto Monti sulla spending review perché - puntualizzano dal vertice - «produce servizi di interesse generale per il perseguimento delle finalità istituzionali del ministero». Questo nonostante il duro giudizio di Clini, secondo cui gli atti della società: «non generano risultati per l'ecosistema ma producono migliaia di metri cubi di carta e distribuiscono milioni in consulenze».
Ora la decisione sul suo futuro spetta ad Andrea Orlando: «L'indirizzo fornito alla Direzione Generale è stato quello di dare impulso alle attività amministrative per la velocizzazione degli interventi di bonifica», ha scritto il ministro. E velocità serve per aree che aspettano interventi da decine di anni e finora hanno visto solo progetti. Mentre l'inquinamento peggiora.
Attualità
11 luglio, 2013Dopo la denuncia dell'Espresso e un'interrogazione parlamentare di Sel, il ministro dell'Ambiente Andrea Orlandi ha deciso di rivedere il contratto di Sogesid. La controllata, infatti, ha gestito negli ultimi anni oltre 400 milioni di euro pubblici, senza risolvere le emergenze ambientali
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