Nel gennaio di due anni fa 'l'Espresso' scoprì l'incredibile buco da un miliardo di euro fatto dalla diocesi di Maribor. C'è voluto Bergoglio per mandare a casa i vescovi locali

Papa Francesco, alle prese con le pulizie dello Ior, sta lavorando a tutto campo, con l'intenzione di sradicare malaffare e cattiva gestione del passato anche fuori i confini vaticani. Così oggi ha fatto "dimettere" due pezzi da novanta della Chiesa slovena, considerati tra i principali responsabili di un crac da 800 milioni di euro della diocesi di Maribor, l'arcivescovo di Lubiana Anton Stres e di quello di Maribor Marjan Turnsek.

Entrambe le rinunce sono state presentate per il comma 2 del canone 401 del diritto canonico, quindi "per grave causa". Andrej Glavan, vescovo di Novo Mesto, è stato nominato nuovo reggente dell'arcidiocesi di Lubiana; Stanislav Lipovsek, vescovo di Celje, è invece il nuovo reggente dell'arcidiocesi di Maribor.

A confermare la rinuncia alla carica episcopale sono stati gli stessi Stres e Turnsek in una conferenza stampa con il nunzio apostolico di Slovenia, Juliusz Janusz. Stres e Turnsek hanno detto di essere rammaricati per quanto è successo, e hanno ammesso in parte di avere responsabilità nella vicenda in quanto esponenti ecclesiastici ai vertici.

Stres fu arcivescovo "coadiutore" da febbraio 2009 a gennaio 2010, quando fu nominato arcivescovo di Lubiana, e Turnsek fu nominato arcivescovo coadiutore di Maribor nel 2010 e arcivescovo nel 2011, dopo le dimissioni del predecessore Franc Kramberger (a causa dello stesso crack finanziario). Ecco l'inchiesta dell'Espresso che raccontò in esclusiva il crac.

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