Un duro colpo alla 'ndrangheta transnazionale. Ventinove arresti tra Calabria, Lombardia e Canada. Gli uomini dello Servizio centrale operativo(Sco) e della squadra mobile di Reggio Calabria, guidati da Andrea Grassi e Gennaro Semeraro, hanno scoperto un forte condizionamento dell'economia legale da parte delle 'ndrine della zona Jonica. Le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Reggio, su richiesta del procuratore aggiunto della distrettuale antimafia reggina Nicola Gratteri, riguardano personaggi di spicco delle principali cosche calabresi. Le accuse sono di associazione mafiosa, estorsione e turbata libertà degli incanti.
L'operazione è il primo risultato di un progetto denominato “Focus 'ndrangheta”, un gruppo permanente di lavoro che mira a bloccare l'espansione della mafia calabrese. Del team fanno lo Sco con a capo il dirigente Raffaele Grassi, la squadra Mobile di Reggio Calabria, comandata da Gennaro Semeraro, e il commissariato di Siderno, paesone della Locride, in provincia di Reggio Calabria.
Non è un caso infatti che questa indagine nasca nel 2010, è il secondo tempo della mastodontica inchiesta Crimine, 300 arresti tra Calabria e Lombardia. Non solo, già in quell'istruttoria emergeva la potenza delle 'ndrine fuori dai confini nazionali. Canada, Australia, Stati Uniti, Germania, Svizzera, Francia. Una rete capillare di cellula mafiose che ha reso la 'ndrangheta l'organizzazione più rappresentata all'estero. E i clan colpiti oggi sono tra quelli più radicati tra Canada, Usa e Australia.
Tra gli indagati ci sono i boss Antonio Ursino, capo della cosca di Gioiosa Jonica, e Salvatore Aquino, patriarca della 'ndrina di Marina di Gioiosa che secondo gli investigatori ha continuato a comandare nonostante fosse ristretto in carcere. Nella rete poi sono finiti i padrini di Siderno, i Commisso. Tutte queste famiglie godono di ramificazioni internazionali da fare invidia a una multinazionale. Per questo non passano inosservate i collegamenti con una recente indagine firmata sempre dalla polizia e dall'aggiunto Gratteri conosciuto con il nome New Bridge. Il “Nuovo ponte” tra Cosa nostra e 'ndrangheta per la gestione del traffico di droga.
Gli agenti della Mobile e dello Sco, grazie anche all'infiltrato Jonny, hanno seguito gli affari del clan Ursino sull'asse Calabria- Stati Uniti e scoperto l'accordo stretto con i famigerati Gambino di New York, la famiglia storica di Cosa nostra americana. Patti e amicizie che gli arresti però non hanno totalmente interrotto.
C'è pure un politico locale tra gli indagati. Si chiama Antonio Macrì e gli inquirenti lo definiscono un punto di riferimento per la cosca Commisso. È stato presidente del consiglio comunale durante l'era Figliomeni, il sindaco arrestato per mafia e ritenuto un vero e proprio affiliato. Ecco come descrivono Macrì gli investigatori: «Un professionista con ambizioni politiche legato alla famiglia Commisso da rapporti di recente affinità, ma, ancor prima da rapporti di deferenza e subalternità nella consapevolezza che qualunque scelta debba essere avallata e condivisa dai vertici del gruppo mafioso ai quali, una volta ottenuto l'assenso a scendere nell'agone politico, chiede l'appoggio elettorale». Il Comune della cittadina Jonica è stato sciolto per mafia un anno e mezzo fa.
Sotto la lente della procura sono finiti anche diversi appalti pubblici. Strade, dighe, piccole e grandi opere. E pure una scuola. I Commisso hanno chiesto, come per tutti gli altri lavori svolti nel loro feudo, una tangente pari al 3 per cento del valore totale dell'appalto. In questo caso era la messa in sicurezza della scuola media Corrado Alvaro.
Il 3 per cento è d'obbligo. È il balzello che va pagato mantenere la quiete nei cantieri. Succede per l'autostrada Salerno- Reggio Calabria e avviene in ogni comune non appena si piantano i paletti per l'apertura di un cantiere. In certe aree del Paese pagare il boss è meglio di un assicurazione sulla vita.
Gli 'ndranghetisti non hanno perso l'occasione di insinuarsi nei lavori di ammodernamento della statale 106. I Commisso hanno imposto all'imprenditore Carlo Parasporo un dazio per la fornitura di calcestruzzo che questi doveva dare al colosso delle costruzioni Astaldi.
Dagli appalti ai centri commerciali.
Le 'ndrine della Locride da tempo diversificano i loro interessi. Così l'Antimafia reggina ha scoperto che il centro commerciale di Bovalino e i due di Siderno erano in mano ai Commisso. Uno di questi è la Gru. La proprietà è di Luciano Racco. Imprenditore e politico molto conosciuto in zona. Gli inquirenti lo descrivono così: «Di certo non vi sono elementi incontrovertibili per affermare che lo stesso sia un mero intestatario formale dell'attività e che abbia fatto anche da “schermo” ai Commisso, in modo da occultarne la compresenza nella proprietà del Centro Commerciale, ma è certo , secondo l'accusa, che che il Racco – come socio “palese” dei Commisso nell’affare o come vittima pura e semplice - è stato costretto a scendere a patti con l’organizzazione criminale in modo da garantire alla stessa i “dovuti” guadagni di matrice estorsiva». Dal locale al globale. Lo slogan della 'ndrangheta Spa.
Attualità
9 settembre, 2014Il blitz della squadra mobile di Reggio che ha portato a ventinove arresti, ha messo in luce un forte condizionamento dell'economia legale da parte delle 'ndrine della zona Jonica e le loro ramificazioni fuori dai confini nazionali.Tra estorsioni a tappeto, appalti truccati e politici amici
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