Il caso Erri De Luca e la censura su Facebook

Una lettrice ci ha scritto segnalando di essere stata censurata sul social network su segnalazione dello scrittore. Le cose non stanno esattamente così. Ma, forse, ci siamo avvicinati alla verità

Cari lettori vi dobbiamo qualche spiegazione.

Ieri abbiamo pubblicato la lettera di una lettrice, Elena Trimarchi, che sostiene di essere stata censurata da Facebook su richiesta di Erri De Luca.

Qui trovate la sua lettera: “Erri De Luca mi ha censurato su Facebook”.

Dopo la pubblicazione dell'articolo sono arrivati alcuni commenti dei lettori. Tra questi quello di Paola Bisson che sostiene di aver personalmente segnalato a Facebook il commento di Elena Trimarchi al post di De Luca.

Ecco il suo commento all'articolo:

“L'ho segnalata io personalmente a Facebook per il suo commento antisemita e razzista, insieme a molti altri. Chiunque lo può fare. Facebook ha ritenuto opportuno bloccarla proprio per questo motivo. Forse lei non sa, ma questi commenti violenti e deliranti, non solo contro un essere umano, ma contro un intero popolo, sono da denuncia. Io l'ho solo segnalata a Facebook. Le consiglio di chiedere ufficialmente scusa a Erri De Luca. Grazie”

A questo punto abbiamo deciso di sospendere il pezzo in attesa di capire cosa effettivamente fosse successo. Ma sembrava chiaro che se un'altra persona aveva chiesto a Facebook di rimuovere il commento di Elena Trimarchi, l'azione non potesse essere imputata a Erri De Luca.

Qui il link al pezzo con il quale abbiamo avvertito i lettori del perché avevamo rimosso la lettera.

In seguito abbiamo appurato che Paola Bisson è una collaboratrice di Erri De Luca, quindi, anche se al momento non ha risposto a una nostra email con richiesta di chiarimenti, è plausibile, ma non accertato, che in questa veste sia stata lei a segnalare il commento di Elena a Facebook.

Questa, per la trasparenza che dobbiamo ai lettori, è la ricostruzione di quanto avvenuto.

Aggiornamento del 12 novembre 2015, ore 10,50: Paola Bisson ha risposto a una nostra email specificando che la pagina Faccebook di Erri De Luca è curata dallo scrittore e di averr agito autonomamente. Ecco una sintesi della sua risposta

"Ho personalmente scritto, come avrei fatto per qualsiasi altra causa per me giusta e contro ogni tipo di violenza ingiustificata, un " report” rivolto a più posts direttamente a Facebook, come ho fatto altre volte, a nome mio e di nessun altro. Non l’ho fatto come collaboratrice o amica di qualcuno: l'ho fatto perché mi pareva giusto farlo, stufa di dover leggere e subire attacchi violenti, parolacce, insulti etc. e di farli leggere ai miei amici. L’ho fatto senza di certo dover chiedere permesso a nessuno, visto che ho firmato chiaramente con il mio nome, Paola Porrini Bisson. Non c'entra assolutamente nulla la questione palestinese, la tragedia palestinese o la tragedia israeliana. C'entra la maleducazione, la minaccia, l'arroganza e l'inciviltà, ormai consuete in Italia, di poter insultare impunemente e pubblicamente addirittura uno scrittore, senza una provata ragione, senza chiaramente conoscere nulla di lui, se non aver letto due righe, messe in un contesto tutto loro. C’è la libertà di togliere insulti dalla propria bacheca, e comunque il diritto a salvaguardarsi? ...
Mi sono così affidata alla comunità di Facebook, che non sempre mi ha dato ragione. In questo caso non so perché abbiano bloccato la pagina di questa signora e non di altri... non ne ho idea. Io ho solo usato un servizio a disposizione della comunità".

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Siamo tutti complici - Cosa c'è nel nuovo numero dell'Espresso