La mega scultura luminosa simbolo di Expo 2015 ha più di qualche somiglianza con una struttura lignea per osservazioni naturalistiche in Camargue. La denuncia

Sono venti le differenze che si devono individuare nel gioco "Aguzzate la vista" della Settimana Enigmistica, ma in queste due fotografie non ce ne sono così tante. L'unica vera differenza esorbitante è che una di queste due architetture è costata 8 milioni e 300mila euro. Si chiama "Albero della Vita" ed è il simbolo dell'Italia all'Expo di Milano, quindi del nostro Paese nel Mondo, secondo la retorica corrente della nostra esposizione internazionale.

L'altro albero, uguale, o quasi uguale, si trova ad Aigues Mortes, in Camargue, dove da una decina di anni ospita chi vuole avvistare e fotografare gli uccelli di passo che migrano tra nord e sud, oppure passare una notte per osservare tramonto, cielo stellato e alba dall'alto.

La somiglianza tra le due strutture è evidente anche ai chi soffre di astigmatismo. Eppure l'Albero della Vita dell'Expo, ideato dal nuovo creativo nostrano, Marco Balich, direttore artistico del Padiglione Italia si ispira addirittura al disegno di Michelangelo che appare sul pavimento della Piazza del Campidoglio. E sul sito dell'Expo è scritto che "l'Albero della Vita è una grandiosa costruzione a metà tra monumento, scultura, installazione, edificio, opera d'arte che oltre al Rinascimento rimanda a simbologie più complesse e comuni a numerose culture, per cui l'Albero della Vita è simbolo della Natura Primigenia, la grande forza da cui è scaturito tutto".

Chissà se in Camargue c'è stato un creativo che ha ideato l'altro albero. Chissà se conoscevano il disegno michelangiolesco. Chissà se hanno pensato di costruire tutto questo ben di Dio. Forse no, perché altrimenti avrebbero certo chiesto più soldi per la sua realizzazione. Ma non avrebbero mai pensato che si potesse arrivare a quella cifra. Si sa, mica erano creativi loro…