Il vice presidente della commissione regionale antimafia, Fabrizio Ferrandelli (Pd): "Faccia un passo indietro". La solidarietà all'ex assessore del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di Matteo Renzi e di Angelino Alfano

Rosario Crocetta: "Non ho sentito la frase". Poi decide di auto sospendersi da governatore

Che ci fosse più di qualche problema lo si era intuito quando alcune settimane fa Lucia Borsellino aveva dato le dimissioni da assessore alla Sanità. Ha salutato la Giunta subito dopo l'arresto del medico Tutino. L'ha fatto per scelta etica e perché ha scoperto di essere bersaglio di offese del medico personale del presidente Crocetta. Una rottura definitiva di Lucia Borsellino con quella che avverte come un'antimafia di facciata tanto da annunciare insieme ai familiari che non parteciperà alla commemorazione del prossimo 19 luglio in via D'Amelio.

Dopo la pubblicazione della telefonata, l'ex assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, dice: «Mi sento intimamente offesa e provo un senso di vergogna per loro». Il riferimento è alla frase detta dal chirurgo Matteo Tutino al telefono con il governatore Rosario Crocetta: «La Borsellino va fermata, fatta fuori. Come suo padre». Crocetta, per spiegare il suo silenzio, dopo l'affermazione del medico, di cui l'Espresso ha reso noto l'anticipazione del servizio che sarà in edicola domani, ha sostenuto di non aver sentito quelle parole. E per dare una spiegazione azzarda: «Forse una zona d'ombra, forse è caduta la linea...». Può essere. Anche se, di solito, quando al telefono non capiamo una frase si chiede di ripetere. Invece, alle parole del medico Tutino, comprese o no, Crocetta è rimasto in silenzio. Chissà cosa sarà accaduto veramente.
Esclusivo
Il medico a Crocetta: «La Borsellino va fatta fuori come il padre»
16/7/2015

In mattinata tra i primi a telefonare a Lucia Borsellino per esprimerle solidarietà è stato il capo dello Stato Sergio Mattarella. Anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha telefonato a Lucia Borsellino per un abbraccio di solidarietà. E Angelino Alfano, ministro dell'Interno, ha chiamato l'ex assessore per esprimerle «sdegno, affettuosa vicinanza e solidarietà per quelle parole che pesano in modo gravissimo e incancellabile sulla coscienza di chi le ha pronunciate». Alfano auspica che sia vero quanto affermato da Crocetta, e cioè che non ha sentito la «irripetibile frase pronunciata dal suo medico» su Lucia Borsellino.

Ha utilizzato parole molto dure Pietro Grasso, che su Facebook ha scritto: «Parole schifose che offendono la dignità di Lucia, la memoria di Paolo, la Sicilia e l'Italia intera».È intervenuta poi il presidente della commissione antimafia, Rosy Bindi: «Ho parlato al telefono con Lucia Borsellino per esprimerle tutta la mia vicinanza e affettuosa solidarietà e lo sconcerto per la nuova grave ferita inferta alla sua famiglia e alla memoria del martirio di suo padre». Bindi ha anche aggiunto:«Questa vicenda segnala comunque un insopportabile degrado dell'etica pubblica. Resta il fatto gravissimo che l'assessore alla sanità della regione Sicilia sia stata costretta alle dimissioni ed è doveroso fare chiarezza in sede politica, oltre che giudiziaria».

Lucia Borsellino, intervistata dal TgR della Rai, che gli ha chiesto cosa pensasse di questa giustificazione, ha risposto glaciale: «Non spetta a me fare commenti al riguardo». Poi, nel montare delle polemiche anche Cerocetta capisce che deve dare una risposta istituzionale: «Mi auto-sospendo immediatamente da presidente della Regione».

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In mattinata il vice presidente della commissione regionale antimafia, Fabrizio Ferrandelli del Pd, aveva chiesto al governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, di fare un passo indietro e dimettersi. «Crocetta, in direzione regionale del Pd, disse che se il suo partito gli avesse chiesto un passo indietro lui si sarebbe dimesso subito. Il passo indietro glielo chiedo io, visto che questo Pd non glielo chiederà mai. Il mio è un ultimatum al presidente e al Partito democratico: entro il 19 luglio Crocetta deve consegnare le sue dimissioni e già oggi il Pd deve uscire dalla giunta», afferma Ferrandelli. Un'altra voce del Pd, quella del senatore Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura, tuona contro il governatore siciliano: «Io sto con Lucia Borsellino. Le offese, le minacce, il silenzio, si commentano da sole». Contro il silenzio del presidente della Regione interviene anche Claudio Fava, vice presidente della commissione nazionale antimafia: «Miserabile la frase di Tutino su Paolo Borsellino. Ancor più miserabile il silenzio del suo amico Crocetta. Il modo più degno di ricordare oggi il sacrificio di Borsellino sarebbe quello di cacciare via il presidente della Sicilia per manifesta, recidiva indegnità».

Il governatore sembra però cadere dalle nuvole e dice: «Dimettermi? Sono accusato di qualcosa? Ho fatto qualcosa? Il destino della Sicilia può essere legato a una frase, che non ho sentito, pronunciata dal mio medico? Non lo so». E poi aggiunge ai giornalisti che lo incalzano: «Se avessi sentito quella frase, non so... avrei provato a raggiungere Tutino per massacrarlo di botte, forse avrei chiamato subito i magistrati. Non so... sono sconvolto. Provo un orrore profondo».
Anche i deputati e i senatori del Movimento 5 Stelle chiedono le dimissioni: «Crocetta deve dimettersi immediatamente e allontanarsi il più possibile dalla Sicilia, in modo da non poter più arrecare danni all'Isola come fa da quasi tre anni a questa parte. E le conversazioni con il medico Matteo Tutino, in cui pare di ascoltare il commando stragista di via D'Amelio, sono la pietra tombale sulla sua esperienza amministrativa».

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