Una casalinga ingrigita. Un impiegato metodico. Un delitto maturato nel silenzio. Che solo la voce della vittima è in grado di spiegare. Il nuovo caso del Commissario Ricciardi è in un racconto di cui vi anticipiamo un brano. Scritto per i lettori dell'Espresso dall'autore di "Anime di vetro"

Maurizio De Giovanni
Ci aveva chiamato una signora resa quasi immobile dalle enormi, gonfie gambe che teneva appoggiate su una sedia; e così ci ricevette, il volto severo sotto un’imponente acconciatura e sopra un vestito nero a fiori rossi disperatamente teso sul ventre immenso. In piedi dietro di lei una sudatissima ragazza in grembiule inamidato e con una cuffietta stretta sulla testa, che era venuta in questura su ordine della signora e ci aveva accompagnato fin là.

La signora parlò solo quando mi fui presentato, commissario Luigi Alfredo Ricciardi della squadra mobile, e quando si fu presentato il mio compagno, il brigadiere Raffaele Maione. Annuì, come soppesando l’informazione. Poi disse di chiamarsi Maria Carmela Logiudice, originaria di Casavatore e trasferitasi per matrimonio, vedova da quasi dieci anni. Il marito era un commerciante e le aveva lasciato di che vivere, per fortuna perché come vedete, commissa’, sono malata e non mi posso muovere.

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E per questo devo tenere per forza la serva, si chiama Rosaria, è una deficiente fannullona che dovrei rimandare al paese suo a calci nel sedere, ma purtroppo non mi riesco nemmeno ad alzare, figuratevi a dare calci. La ragazza se ne stava là a occhi bassi, le mani strette in grembo: era evidentemente abituata a sentire gli insulti della padrona. Va be’, signo’, grazie delle informazioni, disse Maione sudando copiosamente sotto al berretto; ma possiamo sapere perché ci avete mandati a chiamare?

Maione è alto e robusto come una montagna, e come una montagna non ama camminare in salita; il palazzo della Logiudice era alla fine di una strada irta e contorta e il caldo era soffocante. La Logiudice lo fissò offesa, ma Maione quando ha caldo è tetragono, quindi alla fine la donna abbassò lo sguardo e disse: un’ora fa la signora affianco ha bussato alla porta, e ha detto che il marito non sta bene. E io ho mandato la serva a chiamarvi.

Come, disse Maione, il marito non si sente bene e voi chiamate la polizia? Sì, disse la vecchia. Perché la serva è entrata a vedere, e ha detto che stava tutto sangue a terra. E che la signora teneva un coltello in mano.

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