Il presunto assassino del barone Livio Musco è stato arrestato nella mattinata del 7 ottobre su ordine dei giudici di Palmi. È Teodoro Mazzaferro, detto Toro, 78 anni, di professione agente immobiliare e uomo di fiducia del clan Piromalli, una delle più potenti organizzazioni di ’ndrangheta. Con lui è stato indagato per complicità nell’omicidio Domenico Berdj Musco, nipote della vittima.
Secondo gli investigatori, il movente sarebbe legato a debiti che il barone Musco aveva con Mazzaferro. Non ci sarebbe quindi un profilo di tipo mafioso nel delitto.
Il barone Musco è stato ucciso nella sua casa in pieno centro a Gioia Tauro il 23 marzo 2013. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, Mazzaferro gli avrebbe sparato due colpi fra le 18.57 e le 19.03 con la copertura di Berdj Musco, che era l’unico della famiglia presente in casa in quel momento e che ha sempre negato di avere sentito i colpi di pistola.
Le inchieste dell’Espresso avevano sottolineato l’interessamento di Mazzaferro per le proprietà immobiliari del barone. Fra queste, un grande appartamento in via Borsi, nel quartiere romano dei Parioli, dove aveva vissuto il padre del barone, generale Ettore Musco, primo capo del servizio segreto Sifar dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Mazzaferro, titolare dell’agenzia Ital Immobiliare, aveva tentato di acquistare l’immobile di Roma per 3,5 milioni di euro ma era stato bloccato dalla sorella di Livio Musco, Marida.
Mazzaffero era stato messo agli arresti domiciliari poco prima del Natale 2014 per detenzione abusiva di armi. A gennaio del 2016 dagli arresti domiciliari era passato al carcere dopo che nei suoi terreni erano state rinvenute vari armi.
Al momento del suo arresto per omicidio Mazzaferro era libero.
Attualità
7 ottobre, 2016Si tratta di Teodoro Mazzaferro detto Toro, uomo del clan Piromalli. Le inchieste dell'Espresso avevano già messo in luce gli interessi dell'omicida per i tanti immobili del barone
Omicidio del barone Musco, arrestato il sospetto killer
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