Un’unità di strada attiva 6 giorni ?su 7 nella zona della stazione Termini ?che sia in grado di «intercettare il disagio, informando sui servizi di accoglienza ?ed individuando i soggetti adulti che potrebbero sfruttarli». E poi una cabina ?di regia che «migliori la capacità delle istituzioni di fare rete, semplifichi ?l’iter per la denuncia di scomparsa e implementi piani di controllo sulle attività lavorative in cui i minori vengono occupati in maniera illegale». Lo dice il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, che vuole mettere in campo le misure per salvare dalla strada e dallo sfruttamento i minori stranieri non accompagnati.
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Prefetto, cominciamo dal contesto. Quanti sono i minori scomparsi a Roma?
«I dati sul fenomeno risentono di un non trascurabile tasso di fluidità, dovuto anche al fatto che molto spesso i minori vengono ritrovati o fanno rientro nelle loro famiglie ?o strutture di accoglienza a distanza ?di pochi giorni dall’allontanamento. ?Per dare comunque un’idea vorrei ricordare che non si tratta di un problema ?di oggi: guardando agli anni passati, ?a Roma e Provincia i minori scomparsi, ancora da rintracciare, sono 2.409, di cui 2.214 stranieri. Il tema è oggetto di grande attenzione da parte delle Istituzioni locali, cui spettano i compiti di accoglienza. Solo Roma Capitale, nei primi nove mesi del 2015, ha assistito 2.047 minori stranieri, di cui 1.064 egiziani, nelle proprie strutture, costituite da un centro di primissima accoglienza, da dove i ragazzi vengono trasferiti in centri di seconda accoglienza distribuiti nel Lazio e nelle regioni limitrofe».
Alcuni di loro finiscono però a dormire per strada proprio nel cuore di Roma, ?a due passi dalla stazione Termini?
«L’area circostante Termini, quale luogo ?di transito quotidiano di un numero rilevantissimo di persone, esercita ?una naturale attrattiva per coloro ?che si trovano a vivere in condizioni ?di precarietà, nonostante la recente riapertura, con locali più ampi, dell’ostello gestito dalla “Caritas”. ?Penso che questa situazione debba farci interrogare sulla più complessiva capacità della nostra società ?di far fronte ai bisogni espressi da ?coloro i quali vivono in situazioni ?di disagio. In questo contesto, anche ?i minori che si allontanano, per i più vari motivi, dalle strutture di accoglienza, spesso cercano un rifugio nella zona adiacente alla stazione».
Da quanto va avanti questa situazione?
«Stabilire una data certa è pressoché impossibile. Direi, ma questa è una mia opinione personale, che il passaggio dei minori stranieri allontanatisi dai centri può farsi risalire già agli anni Novanta, quando i flussi migratori verso l’Italia hanno cominciato ad assumere dimensioni rilevanti».
Questi ragazzi finiscono nelle mani ?della criminalità organizzata?
«Il problema va guardato in una prospettiva più ampia di quella del contesto di Termini. Come ho riferito
nell’ottobre 2015 in una relazione sulla criminalità straniera, trasmessa alla Commissione parlamentare Antimafia, nell’area di Roma è stata rilevata l’esistenza di gruppi delinquenziali ?di diverse etnie, attivi nel traffico ?di persone destinate all’accattonaggio. Inoltre, in coincidenza con l’intensificarsi dei flussi migratori dall’Egitto, i servizi sociali di Roma Capitale hanno segnalato il pericolo che minori stranieri non accompagnati abbandonino il sistema
di accoglienza per impegnarsi in lavori di bassa manovalanza al fine di ripagare il debito che le loro famiglie hanno contratto per il viaggio in Italia ed inviare rimesse in patria».
Come si può contrastare il fenomeno di chi scappa dalle case famiglia?
«Considerata la complessità del problema, l’unica soluzione efficace ?è migliorare la capacità delle istituzioni ?di fare rete. A questo scopo la Prefettura ha sottoscritto il 27 ottobre scorso ?un protocollo d’intesa tra Governo, ?Roma Capitale, autorità giudiziaria, Università “Sapienza” ed Anci, per analizzare le cause dell’allontanamento dei minori e predisporre misure idonee ?a prevenirne l’impiego in attività illecite ?e di lavoro nero, al termine di un’azione ?di coordinamento intrapresa?sin dal 2014. Partendo da uno studio del fenomeno condotto in collaborazione con l’Università “Sapienza”, le istituzioni interessate, tramite una cabina di regia istituita in Prefettura, stanno mettendo ?punto procedure utili a favorire ?la circolarità delle informazioni, ?a semplificare l’iter per la denuncia ?di scomparsa, ad implementare piani ?di controllo mirati sulle attività lavorative in cui i minori vengono più frequentemente occupati ?in maniera illegale».
E per chi si trova nelle condizioni di Abdul e Fathi? Cosa intendete fare per salvarli?
«Con riferimento specifico ai minori che stazionano nell’area di Termini, Roma Capitale ha avviato un’unità di strada sperimentale dedicata proprio ad intercettarne il disagio, monitorando ?i loro luoghi di ritrovo e stazionamento, informandoli sui servizi di accoglienza ?ed individuando eventuali soggetti adulti che potrebbero sfruttarli in attività illecite. L’unità sarà attiva all’interno della stazione Termini e nelle aree limitrofe ?6 giorni su 7, dalla mattina sino a tarda sera, avvalendosi di educatori e mediatori linguistico culturali esperti nell’approccio a utenti in situazioni di disagio».