“Il diniego dell'autorizzazione da parte della Questura ad un presidio davanti al tribunale vaticano – osservano Raffaele Lorusso, Giuseppe Giulietti e Vittorio di Trapani, segretario generale e presidente della Fnsi e segretario dell'Usigrai – non può far venir meno il dovere di essere vicini a due colleghi coinvolti in un processo sbagliato e ingiusto”. La Fnsi, l'Usigrai e Articolo21 fanno sapere che esprimeranno nelle forme opportune e nel rispetto della legge la vicinanza ai colleghi.
“Apprendiamo con stupore e indignazione la decisione della Questura di Roma”, spiega Articolo21. L'associazione aggiunge che “non è stata accolta neanche la richiesta di concordare una collocazione più distante rispetto alla sede vaticana, nonostante avessimo chiarito che saremmo restati in territorio italiano e che la nostra presenza avrebbe avuto ovviamente la forma più tranquilla e pacifica”.
“Protestiamo con forza contro un provvedimento che arriva da un organo che dovrebbe tutelare il rispetto delle norme italiane – prosegue l'associazione –, a cominciare dal diritto sancito dalla nostra Costituzione di esprimere le proprie opinioni. Non restiamo in silenzio e non riteniamo di rinunciare ad essere con i due giornalisti".
“Giorno dopo giorno il loro lavoro si mostra fondato, tanto da vedere aperto un fascicolo presso la stessa procura vaticana sui fatti ricostruiti”, dice Articolo21 riferendosi all'inchiesta aperta dal Vaticano sull'attico di monsignor Tarcisio Bertone. “Ci appelliamo a Papa Francesco perché intervenga con un atto motu proprio per porre fine a questo processo contro la libertà di stampa”, conclude l'associazione.
"Questura Roma vieta il presidio Fnsi Articolo21 domattina ingresso Vaticano contro processo a me e Fittipaldi" scrive Nuzzi dal suo account Twitter.
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— Gianluigi Nuzzi (@GianluigiNuzzi) 5 aprile 2016
LA NUOVA UDIENZA
I due giornalisti imputati con l'accusa di violazione del segreto di Stato, per il codice penale vaticano, rischiano una condanna a otto anni. Nei loro libri “Avarizia” e “Via Crucis” Fittipaldi e Nuzzi hanno pubblicato alcuni documenti riservati e per questo il Vaticano li ha accusati di trafugamento.
A processo oltre a Nuzzi e Fittipaldi ci sono monsignor Lucio Vallejo Balda, ex segretario della Prefettura degli Affari economici, detenuto in una cella della Gendarmeria vaticana dopo aver ottenuto i domiciliari, Francesca Immacolata Chaouqui, anche lei ex membro della Cosea e l'ex collaboratore della Cosea, Nicola Maio. Ai tre è contestato, oltre che il reato di violazione del segreto di Stato, anche quello di associazione per delinquere.