Scossa di magnitudo 6.0 nella notte, alle 3.36, seguita da sciame sismico. Colpita l'Alta Valle del Tronto, crollano palazzi e strade nei centri storici dei borghi. Il bilancio provvisorio è di 247 morti tra Amatrice, Arquata del Tronto, Peschiera del Tronto e Accumoli, epicentro del terremoto

Un terremoto di magnitudo 6.0  ha devastato i paesi della valle del Tronto e Amatrice, una zona montuosa ai confini tra Lazio, Umbria e Marche a ridosso della via Salaria.

IL SISMA

Un sisma di magnitudo 6,0 si è verificato nelle prime ore di mercoledì 24 agosto nell'Italia centrale, ad Amatrice in provincia di Rieti e nell'Alta valle del Tronto ai confini tra Lazio, Umbria e Marche, i centri abitati che si trovano lungo la via Salaria. L'epicentro nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti.
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La prima scossa, violentissima, alle 3.36 del mattino è stata avvertita anche a grande distanza dall'epicentro, in tutta l'Umbria, nelle Marche, a Roma e fino a Napoli. 
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Informazione
Quello che sappiamo sul terremoto del Centro Italia
24/8/2016
Ad Amatrice, Arquata del Tronto e Accumoli sono andati distrutti le abitazioni e le strade del centro storico.

 

Il ponte viario che collega Amatrice alla statale è stato danneggiato e non è stato possibile utilizzarlo per far giungere i soccorsi sul posto. In alcune frazioni è stato particolarmente difficile arrivare con i mezzi di soccorso e le ruspe.

LE VITTIME, I FERITI E I DISPERSI

Provvisorio il bilancio delle vittime, al momento stimato in 247. Difficile nelle prime ore dopo il sisma quantificare i dispersi, anche per la presenza di molti turisti nella zona. 

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Il terremoto, conferma l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha colpito un territorio compreso fra Lazio, Umbria e Marche in una zona "ad alta sismicità", nella quale storicamente si sono verificate forti scosse. Il forte terremoto più recente, di magnitudo 5.9, ha colpito Norcia nel 1979, altri forti terremoti sono avvenuti fra '600 e '700. Il più violento, di magnitudo stimata 7, colpì Norcia e Cascia nel gennaio 1703.

I SOCCORSI

Il capo del Dipartimento dei vigili del fuoco, Bruno Frattasi, nel corso della prima conferenza stampa dopo il sisma ha dichiarato che i mezzi "hanno difficoltà ad arrivare in alcuni centri a causa delle macerie e ci sono criticità anche per i collegamenti radio, per la scarsa ricezione in alcune delle zone colpite".
 
Il direttore della protezione civile del Lazio, Gennaro Tornatore, ha poi assicurato l'immediato coinvolgimento dei volontari, in contatto con i comuni e le singole associazioni. "Lavoriamo in sinergia con il presidente della regione Zingaretti e con i sindaci per capire dove costruire campi di accoglienza".

Il governatore Nicola Zingaretti, recatosi in visita ad Amatrice, ha dichiarato che "il centro di Amatrice non esiste più" e che carabinieri, polizia, esercito e i vigili del fuoco sono in campo per dare soccorso. Volontari e giovani scavano tra le macerie".

"Anche noi qui al rifugio siamo stati svegliati da una forte scossa di terremoto, nella nebbia si è sentito un forte rumore di crollo dalla parete est del Corno Piccolo: al momento non si vede di quale entità, ma l'impressione e' che sia venuto giu' un bel pezzetto di montagna" ha scritto su Facebook il responsabile del Rifugio Franchetti 2433 m - Gran Sasso d'Italia.

Gli agenti del Corpo forestale dello Stato hanno «estratto vive dalle macerie decine di persone a Pescara del Tronto», la frazione di Arquata del Tronto devastata dal terremoto, dove si contano numerose vittime.


E' stata disposta l'apertura straordinaria dei centri trasfusionali di Roma e Rieti, per far fronte all'esigenza di sangue per l'evento sismico, mentre i feriti sono stati trasportati negli ospedali dell'Aquila, di Ascoli Piceno e di Rieti.