La lettera

Fertility day, un padre scrive alla Lorenzin: "Presi a sberle dalla vostra miopia"

di Tancredi Tarantino*   1 settembre 2016

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"Prima della giornata nazionale della fertilità voglio, pretendo da cittadino che paga le tasse, che un Ministro del mio paese lanci la giornata nazionale dei trasporti pubblici efficienti, dei nidi gratuiti, del reddito minimo garantito, della sanità e della scuola pubblica e gratuita"

Gentile Ministra Lorenzin,

Chi le scrive é papà di una bellissima bimba di quasi tre anni.

In questi tre anni, io che ho avuto la fortuna di avere una busta paga dove ho caricato mia figlia al 100%, ho ricevuto dallo Stato una detrazione complessiva di 1.200 euro lordi all'anno. Nel frattempo però mia figlia é dovuta andare al nido, un nido comunale (cioè pubblico) il cui costo mensile é stato di 550 euro. Che moltiplicato per undici mesi, fanno 6.050 euro all'anno.

Chi lavora in nero, chi ha dei contratti saltuari o ha un salario basso, non detrae nulla. Se poi un lavoro nemmeno ce l'hai, cavoli tuoi, vorrà dire che avrai tempo libero per badare a tuo figlio. E se devi cercare un lavoro, fare un colloquio, andare a fare una visita medica o quant'altro, semplicemente ti attacchi.
Per non parlare del nostro mercato del lavoro che discrimina le donne per il solo fatto di essere mamme o, peggio ancora, incinte.
il caso
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Quando mia figlia ha un'influenza, un mal di pancia, la sesta malattia, la "mani bocca piedi" (che sconoscevo prima di diventare papà), la congiuntivite o la bronchite, io o mia moglie dobbiamo prendere un giorno di ferie o un giorno di malattia. In molti casi bisogna sperare in un permesso extra. Perché l'opzione baby sitter vorrebbe dire altri 10 euro l'ora che, per 10 ore passate fuori casa da noi lavoratori fertili, fanno parecchi euro al giorno. Mentre i nonni che una volta accudivano i nipoti, oggi aspettano ancora di andare in pensione.

Se poi per qualsiasi sventurato motivo devi prenotare per tua figlia una visita specialistica, le strutture pubbliche hanno spesso liste d'attesa che rendono praticamente inutile il servizio, e allora ti rivolgi al privato. Che vuol dire spendere altri 100-150 euro a visita.
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E che dire del tempo libero dei nostri figli? Sport, musica, danza. Tutto privato e a pagamento, mentre le detrazioni fiscali sono irrisorie. Perché fuori da quelle stanze dove siete chiusi, signora Ministra, il pubblico ormai é ridotto al lumicino. Una luce flebile, presa a sberle dalla vostra miopia.

E poi c'é l'incognita "tempo". Perché in questa società iperconnessa, dove in molti lavori sei raggiungibile 24 ore su 24, dove sprechi il tuo tempo in mezzo al traffico o su mezzi pubblici dissestati, in ritardo o soppressi, dove gli straordinari sono spesso gratuiti e obbligatori, quanto tempo riesci a dedicare a tua figlia? Quanto tempo hai a disposizione per ascoltarla, giocare con lei, indirizzarla o, più semplicemente, godertela? Perché se dovessimo monetizzare anche il fattore tempo, il costo di un figlio sarebbe incalcolabile.
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Ecco perché le scrivo, signora Ministra. Perché lei può anche lanciare una medievale giornata nazionale della fertilità (d'altra parte da questo Governo non mi aspetto niente di più che un nuovo Medioevo culturale), ma prima voglio, pretendo da cittadino che paga le tasse, che un Ministro del mio paese lanci la giornata nazionale dei trasporti pubblici efficienti, la giornata nazionale dei nidi gratuiti, la giornata nazionale del reddito minimo garantito, la giornata nazionale della sanità e della scuola pubblica e gratuita.

In attesa di tutto ciò, signora Ministra, il 22 settembre io e mia moglie faremo l'amore. E anche quel giorno useremo il preservativo.

* Tancredi Tarantino, 39 anni, cooperante internazionale