Giornalisti, dirigenti e manager delle partecipate. Ecco, in base ai dati disponibili, gli stipendi dei prescelti della sindaca per le poltrone chiave

Collaboratori assunti a tempo determinato con stipendi da dirigente o da funzionari, manager ingaggiati per guidare le partecipate del Comune, nonché in casi più rari dipendenti di altri Enti Pubblici chiamati a ricoprire ruoli vacanti. Il tutto fa 102 persone: è questo il numero dei collaboratori assunti dalla giunta di Virginia Raggi nei primi sedici mesi alla guida di Roma Capitale. I numerosi abbandoni tra gli assessori e l'allontanamento di alcuni manager delle aziende partecipate dopo pochi mesi fa sì che non tutti lavorino ancora per la giunta. Se si considerano soltanto quelli che lavorano per l'intera giunta e gli assessori in carica - che in parte hanno ereditato i collaboratori dei loro predecessori, permettendo loro di non perdere il posto - il numero resta molto elevato: 85 persone. Il costo complessivo degli stipendi dei collaboratori attualmente in carica è di 4,1 milioni di euro, che salgono a 5 milioni se si considerano gli altri oneri retributivi a carico del Comune. 

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Lanzalone e Donnarumma
sono entrati in Acea, società controllata dal Comune al 51 per cento, su indicazione di Virginia Raggi. Nell’assemblea del 16 maggio 2017 che ha ratificato la nomina, il delegato del municipio ha proposto di far determinare la loro remunerazione al consiglio di amministrazione di Acea. Secondo quanto comunicato dalla società, oltre alla quota fissa Donnarumma ha una parte della retribuzione legata a obiettivi sia annuali che triennali. Se li raggiungesse, i suoi guadagni annui salirebbero a 494 mila euro , con ?un bonus di altri 80 mila euro ?a fine triennio.

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Simioni
è stato indicato come coordinatore del tavolo di lavoro sulle partecipate, costituto dalla sindaca Raggi con una lettera del 3 ottobre 2016, mai seguita da una vera a propria ordinanza. L’incarico era gratuito ma, contemporaneamente, Simioni è stato assunto in Acea come dirigente con uno stipendio di 240 mila euro, proprio per lavorare al tavolo comunale sulle partecipate. Successivamente, ?il 2 agosto 2017, è stato nominato presidente e amministratore delegato ?di Atac, la società dei trasporti pubblici di cui, poi, ha avuto anche il ruolo ?di direttore generale. Atac ha fatto sapere che Simioni ha rinunciato all’emolumento previsto per la presidenza (74.195 euro), senza comunicare quanto percepisce per gli altri incarichi. Sul triplice ruolo ?è in corso una valutazione dell’Anac.

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Ceresatto
, che percepisce uno stipendio di 88.728 euro come collaboratore dell’assessore Colomban, il 2 agosto scorso è entrato nel consiglio di amministrazione dell’Atac. L’emolumento per la carica è pari ?a 27.000 euro.



In questa tabella riportiamo i dati pubblici relativi sia ai collaboratori più pagati sia ai manager scelti dalla sindaca o dalla giunta per guidare le aziende partecipate.