Uno scantinato di Milano dove si praticava "pugilato popolare". Che il grande regista usò per girare "Rocco e i suoi fratelli". Poi abbandonato per più di 30 anni. Ora parte un progetto di recupero per trasformarlo in uno spazio culturale aperto

Nel capolavoro di Luchino Visconti “Rocco e i suoi fratelli”, del 1960, c'è una parte che tutti ricordano: quella in cui il protagonista, immigrato a Milano dalla Lucania, si illude di fare facilmente soldi con il pugilato.

Per girare le scene degli allenamenti, Visconti scelse una location molto particolare. Una palestra “popolare”, come si diceva ai tempi, che tale è rimasta fino alla seconda metà degli anni Settanta dello scorso secolo. “Popolare” perché costava poco, perché era aperta a tutti e perché era pure povera, ospitata com'era in un enorme scantinato: nel caso, nel seminterrato del circolo Arci di via Bellezza, in zona romana. 

All'epoca si chiamava Palestra Lombarda (per i milanesi, semplicemente “la Lombarda”) e in città era molto nota. Lì sono stati forgiati campioni europei di diverse categorie e un indimenticabile campione del mondo dei pesi medi junior, Carmelo Bossi, che è stato anche medaglia olimpica nel 1960, svariate volte campione italiano e infine campione mondiale dei pesi welter nel 1970.
Una scena di 'Rocco e i suoi fratelli' in quella che si chiamava al tempo 'Palestra Lombarda'

Abbandonata alla fine degli anni 70, da allora “la Lombarda” è rimasta chiusa e mai più utilizzata. Ma quella palestra esiste ancora, nel seminterrato del circolo Arci Bellezza, storico punto di riferimento della sinistra milanese. E tutttora conserva parte degli arredi: diversi punching-ball, pesi, aste e perfino la bilancia pesapersone su cui Rocco misurava la sua stazza.
La palestra come è oggi

Così adesso i dirigenti del circolo Arci hanno un progetto ambizioso: recuperare al pubblico lo scantinato - ribattezzato Palestra Visconti in onore del regista - per farne un luogo di produzione e di fruizione di cultura audiovisiva. Mantenendone la caratteristica “popolare” e mettendolo di giorno a disposizione dei giovani videomaker e fotografi come teatro di posa, aprendolo alla città alla sera con cicli di proiezioni o di concerti di musica. Insomma uno uno spazio pubblico polivalente, attrezzato anche per mostre, conferenze e spettacoli teatrali.

In questo progetto è già stata coinvolta una esperta di “restauro conservativo” docente all’accademia di Brera, che guiderà il recupero e la messa in sicurezza delle pareti della palestra dalle cui diverse stratificazioni di vernice si può ricostruire la storia di quel glorioso scantinato.


Si può contribuire alla riuscita del progetto, sostenendolo qui o con una donazione direttamente sul sito della palestra.