Il presidente uscente, Claudio Costamagna, autentico girovago della politica, marca stretto quello che ritiene il concorrente più temibile: il capo di Banca Imi, Gaetano Miccichè. Ma potrebbe spuntare Dario Scannapieco, candidato di Mario Draghi
È al fischio d’inizio la partita da 400 miliardi sulla Cassa Depositi e Prestiti. Girovago della politica, il presidente Claudio Costamagna, amicone di Prodi, ?ha coltivato D’Alema, sostenuto Monti, apprezzato Letta (Enrico), sdoganato ?(nel 2013) Grillo, fiancheggiato Renzi (che l’ha fatto nominare: sponsor Andrea Guerra), strizzato l’occhio a Gentiloni.
Intimo di Giuseppe Guzzetti (cui spetta la scelta del numero uno), Costamagna sa certo far di conto, se nel 2006 è uscito da Goldman Sachs ricco come Creso. E gioca su quello che ritiene il suo avversario più temibile, il capo di Banca Imi, Gaetano Miccichè, sul cui ingresso in Cdp mise il veto già nel 2015. Preferendogli Fabio Gallia (ormai bruciato, inviso com’è a Carlo Messina e Alberto Nagel), all’epoca capo della futura signora Costamagna. E cioè di “Albe” Brivio Sforza (oggi in JP Morgan grazie a Vittorio Grilli), una bella donna sempre in confezione regalo (copyright Mordecai Richler) e arrampicata su tacchi da condono edilizio, ex fidanzata di Matteo Arpe e conquistata da Claudio a forza di jet privati imbottiti di caviale.
Miccichè, cugino alla lontana di Enrico Cuccia e incline all’understatement, è più orientato verso il centrodestra (Giovanni Malagò l’ha appena voluto al vertice del calcio italiano). Il Mr. Wolf della finanza, compagno della tosta principessa Jacaranda Maria Caracciolo di Melito Falck (sempre la stessa persona...), che è azionista di questo giornale, sta alla finestra.
Terzo incomodo (e non da poco) il Draghi boy Dario Scannapieco. Mentre non sembra avere lo standing Domenico Arcuri, alla testa del baraccone Invitalia, pure equivicino all’intero arco parlamentare e non sgradito al ministro Carlo Calenda. Tra gli interni, se la battono Fabrizio Palermo e Salvatore Sardo, entrambi contigui al giro di Gigi Bisignani. Ancora lui?