Nel 2016 siamo primi in Europa con 201 mila nuove cittadinanze. Un nuovo cittadino tre è africano e un altro arriva dall’Est Europa. Ecco i numeri di chi viene nel nostro paese e lavora

Secondo alcuni dati resi noti da Eurostat , nel 2016 l’Italia è stato il paese europeo che ha rilasciato il maggior numero di nuove cittadinanze. Sono 201.591 i nuovi cittadini italiani, staccando di 50 mila unità quelle Spagna e Regno Unito, per non parlare della Germania, che nel 2016 ne ha concesse la metà di noi.

Un terzo dei nuovi italiani – oltre 65 mila persone - proviene dall’Africa, anche se in realtà più della metà di loro è di origine marocchina. Il secondo paese africano che si trova in classifica è il Senegal con 5091 nuovi cittadini italiani nel 2016, seguito dalla Tunisia con 4800, dall’Egitto con 3400, dalla Nigeria con 3100 e dalla Costa d’Avorio con 2000 nuove cittadinanze italiane concesse.

Un altro 16 per cento proviene dall’Asia mentre un ulteriore 11 per cento dei nuovi cittadini arriva dalle Americhe, nella quasi totalità dei casi da Brasile, Perù ed Ecuador. A cui si aggiungono 47 nuovi cittadini italiani di origine oceanica. Nel resto dei casi – oltre 79 mila nuove cittadinanze - si tratta di cittadini comunitari o dell’area europea che hanno ottenuto la cittadinanza italiana.



Su 10 nuovi cittadini, 4 sono comunitari, 3 sono africani, 2 sono asiatici e 1 è americano
Il paese che vede più nuovi nostri connazionali in assoluto è l’Albania, con 36 mila persone che nel 2016 hanno ottenuto la cittadinanza italiana. Segue il Marocco e poi a grande distanza la Romania con 12 mila nuovi cittadini italiani, l’India con 9500, il Bangladesh con 8500, il Pakistan con 7600. A Seguire Macedonia, Brasile, Perù e Moldavia. Sono pochissimi invece i cittadini cinesi che sono diventati italiani: appena 1864 nel 2016, a cui si aggiungono 1600 russi.



A chi viene data la cittadinanza e dopo quanto tempo?
La cittadinanza italiana per residenza è concessa dal Ministero dell'Interno se sussiste almeno uno dei seguenti requisiti: se la persona è nata in Italia ed è residente legalmente nel paese da almeno tre anni; se è figlio o nipote in linea retta di cittadini italiani per nascita residenti legalmente in Italia da almeno tre anni; se si tratta di persona maggiorenne adottata da un cittadino italiano e residente legalmente in Italia da almeno cinque anni successivi all'adozione. Per i cittadini comunitari è necessario che siano residenti legalmente in Italia da almeno quattro anni; se la persona è invece apolide o rifugiata deve essere residente legalmente in Italia da almeno cinque anni. Infine, in caso di cittadini non Comunitari, la cittadinanza viene concessa se la persona in questione è residente legalmente in Italia da almeno dieci anni.

Ma soprattutto, quale ulteriore requisito di carattere generale vi è l’obbligo di avere una disponibilità di redditi prodotti sul territorio nazionale, il cui ammontare non deve essere inferiore a quanto stabilito dalla legge. Un nuovo italiano su 3 arriva dall’Est Europeo In realtà la maggior parte delle nuove cittadinanze è stata richiesta e concessa a cittadini dell’Est Europa e la metà di queste persone sono di origine albanese e rumena, a cui si aggiungono 6700 macedoni, 5500 moldavi, 350 kosovari, 2800 ucraini e 2800 serbi. In totale fanno circa 79 mila persone, circa un terzo del totale della forza lavoro che nel 2016 ha ottenuto dopo anni il riconoscimento della cittadinanza.

@CristinaDaRold