Maxi operazione in Calabria, nel resto d’Italia e all’estero. Coinvolti politici, avvocati e padrini dei clan.Tra questi l'avvocato ex parlamentare Giancarlo Pittelli indagato per concorso esterno. Coinvolto anche il big del Pd, Nicola Adamo. Un terremoto giudiziario prima delle elezioni regionali

Nome in codice “Rinascita-Scott”. Un impasto di 'ndrangheta, politica, imprenditoria e massoneria. È l'operazione antimafia che scatena un terremoto in Calabria a un mese dalle elezioni regionali. La cosca nel mirino è quella dei Mancuso di Vibo e dei clan a loro collegati sempre della provincia di Vibo Valentia. Scorrendo le migliaia di pagine dell'ordinanza di custodia cautelare troviamo pure nomi delle famiglie di 'ndrangheta di Reggio Calabria, le più potenti. A dimostrazione del fatto che le 'ndrine seppure di territori diversi dialogano e cooperano.
L'indagine condotta dai carabinieri del Ros e coordinata dalla procura antimafia di Catanzaro guidata dal magistrato Nicola Gratteri ha portato all'emissione di 334 ordinanze di custodia cautelare e al sequestro di beni per 15 milioni di euro. In totale 400 indagati, tra questi esponenti del Partito Democratico e di Forza Italia, avvocati, imprenditori, padrini e uomini delle forze dell'ordine.
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Nella rete della procura antimafia sono finiti, per esempio, Giancarlo Pittelli, avvocato molto conosciuto anche a Roma nonché ex parlamentare. Coinvolto anche Nicola Adamo per traffico di influenze illecite. Per lui è stato 
Nicola Adamo
disposto il divieto di dimora. Nel caso dell'avvocato Pittelli, destinatario dell'ordinanza di arresto, dalle indagine emerge il suo ruolo nella massoneria. Per il giudice che ha firmato gli arresti il boss Luigi Mancuso gode di «entrature in ogni settore sociale, anche in più alti e insospettabili, grazie soprattutto alla dedizione assoluta assicuratagli negli anni da dall'avvocato ed ex onorevole Giancarlo Pittelli. Quest'ultimo, accreditato nei circuiti della massoneria più potente, è stato in grado di far relazionare la 'ndrangheta con i circuiti bancari, con le società straniere, con le università, con le istituzioni tutte, fungendo da passepartout del Mancuso, per il ruolo politico rivestito, per la sua fama professionale e di uomo stimato nelle relazioni sociali».

E proprio sull'appartenenza di Pittelli alle logge massoniche, gli investigatori grazie alle intercettazioni hanno documentato contatti rilevanti con il gotha della massoneria italiana. In un'occasione, per esempio, è emerso il tentativo dell'ex parlamentare berlusconiano di traslocare dalla massoneria di Catanzaro a quella romana. Per farlo si è relazionato a personaggi in vista del Grande Oriente d'Italia. Riferendosi alla loggia romana alla quale avrebbe voluto aderire, l'ex parlamentare dice: «Il rito scozzese ti apre le strade e le autostrade mondiali». E non mancano i rapporti con un altro big della politica nazionale: Lorenzo Cesa. È tramite lui che Pittelli sperava di ottenere la nomina da membro laico nel Consiglio superiore della magistratura.

“Rinascita-Scott” non ha però riguardato soltanto la Calabria. Le ordinanze e le perquisizioni hanno coinvolto più regioni: dal Lazio all'Emilia Romagna. Ma anche altri paesi europei, come la Germania. Una 'ndrangheta internazionale ma con i piedi ben piantati nel suo regno originario, la Calabria, che a breve dovrà decidere il nuovo governatore.