Dopo l'inchiesta su Roberto Burioni e Nicola Bedin salta il contratto con la Snam
L'Espresso aveva indicato il rischio di conflitto d'interesse tra la società Lifenet (con cui lavora il virologo) e l'azienda pubblica del gas, che aveva fatto un contratto da 150 mila euro a un consulente che presto ne diventerà presidente. Il giorno dopo il nostro articolo, gli inventori di “Back on Track” hanno chiesto a Snam la rescissione «per ragioni di opportunità»
La Lifenet Helthcare, la società di Nicola Bedin che ha inventato insieme al virologo Roberto Burioni le consulenze anti Covid per le aziende, ha deciso – dopo l'inchiesta dell'Espresso della scorsa settimana – di rescindere il contratto con la Snam, il colosso del gas naturale controllato da Cassa depositi e prestiti. Qualche giorno fa il nostro settimanale aveva scoperto che anche l'azienda pubblica del metano aveva aderito a “Back on track”, un servizio di consulenza che vende «indicazioni e linee guida per riprendere l'attività aziendale in sicurezza rispetto al coronavirus».
Con tariffe variabili a seconda del tipo di servizio (consigli sul distanziamento in fabbrica e ufficio, suggerimenti su protocolli e norme varie) e del consulente scientifico prescelto (Burioni il preferito da molti) dai vari clienti, come Tim, Gucci, Philip Morris, Ferrari e altri marchi. Il contratto con Snam arriva a massimali pari a 150 mila euro. Somma legittima ma notevole, anche perché per consulenze simili altri scienziati prendono assai meno: Massimo Galli ha chiesto per consulenze anti Sarv-Cov 2 circa 20 mila euro alla Pirelli, soldi che però (dovesse essere approvato il contratto dal dipartimento dell'università) andranno quasi per intero alla ricerca e all'ateneo.
L'Espresso, soprattutto, aveva individuato un potenziale conflitto d'interessi dell'amministratore delegato di Lifenet: contrattualizzato come consulente da Snam ad aprile, Bedin è stato poi designato dal governo (o meglio da Cassa depositi e prestiti, azionista di maggioranza di Snam) come membro di amministrazione e presidente designato dell'azienda pubblica. L'imprenditore, già manager del San Raffaele e con ottimi rapporti con Davide Casaleggio - tanto da aver tenuto speech sulla sanità alla manifestazione grillina “Sun” di Ivrea - è stato fino al 2018 pure nel cda di Italgas, società partecipata da Cassa Depositi e Prestiti e da Snam.
Mentre qualche giornale e i social polemizzavano sull'inchiesta giornalistica (mai smentita in nessuna sua parte dai diretti interessati) il 5 giugno, il giorno dopo la pubblicazione dell'articolo sul sito, Bedin ha preso carta e penna e ha inviato ai dirigenti di Snam una lettera, con la richiesta di risolvere rapidamente il contratto. «Egregi signori, in relazione alla mia designazione annunciata lo scorso 29 maggio da parte di Cdp spa quale prossimo consigliere e presidente di Snam...sono con la presente a rappresentarvi la richiesta di Lifenet srl di cessare anticipatamente con efficacia immediata il contratto n.7300004357 sottoscritto o scorso 24 aprile con durata sino al 31 luglio prossimo», spiegava. Il motivo è proprio quello ipotizzato dall'Espresso: «Ragioni di opportunità legate al non voler sovrapporre, anche solo in via potenziale, il mio ruolo di ad e socio di Lifenet con quello di presidente di Snam».
La lettera, dicono i maligni, sarebbe stata spedita poche ore dopo la pubblicazione dell'articolo sugli affari di Bedin e di Burioni non per mera casualità: membri del governo (soprattutto legati al Movimento Cinque Stelle) non avrebbero gradito la doppia veste di Bedin come consulente e futuro presidente. E avrebbero suggerito all'imprenditore quarantenne che, prima dell'assemblea del cda di Snam del prossimo18 giugno, sarebbe stata necessario sciogliere il nodo. «In altri paesi, non sarebbe saltato il contratto» chiosano adesso fonti interne ai sindacati «Ma sarebbe saltata la sua designazione come numero uno».
Da fonti interne all'azienda, invece, si sottolinea invece che i contatti tra Snam e Lifenet sono iniziati a metà aprile, e che il contratto è stato firmato il 24 dello stesso mese. Due settimane prima delle dimissioni del presidente uscente Luca Dal Fabbro, che a sorpresa si è dimesso lo scorso maggio. In occasione della sua designazione a presidente di Snam, come previsto dalla legge, Bedin inoltre avrebbe dichiarato il suo contratto. L'azienda del gas comunque non risparmierà tutti i 150 mila euro: Bedin parte dei soldi con Snam pattuiti li vuole. «Chiedo altresì a voi di valutare lo stato di avanzamento dei servizi e dei deliverables di cui all'oggetto del contratto, e di conseguenza la quota di prezzo ad oggi maturata».
Il futuro presidente è un professionista, e vuole ogni euro che gli spetta. Anche se presto avrà nuove entrate di rilievo: il presidente di Snam guadagna infatti oltre 300 mila euro lordi l'anno.
Chissà se Casaleggio al prossimo "Sun" in onore del padre Gianroberto inviterà Bedin, già esperto di sanità e Covid, su un panel sul gas e il metano.