Il padre della Legge 180 è scomparso nel 1980. Ma il suo approccio alla follia ha conquistato migliaia di seguaci in tutto il mondo. E nella sua città natale cresce la pressione per candidare al Premio per la pace
Il 29 agosto del 1980, nella sua Venezia, moriva a 56 anni Franco Basaglia, stroncato in pochi mesi da un tumore cerebrale. E se a qualcuno scivolò la frase di circostanza del “grande vuoto”, dovette subito ricredersi. Perché fu subito chiaro che era un “grande pieno” l’eredità di Basaglia: non solo la Legge 180, che smantellò il sistema manicomiale e che Norberto Bobbio definì “l’unica vera grande riforma del dopoguerra italiano”; non solo una rivoluzionaria “pratica” terapeutica. Ma anche una consistente produzione teorica altrettanto rivoluzionaria, che via via veniva pubblicata a cura della moglie Franca Ongaro e che da allora costituisce un corpus studiato e discusso in tutto il mondo.
Ed è questo pieno che prova a restituire “Franco Basaglia” (Edizioni alphabeta Verlag, pp. 333, euro 16) dello psichiatra e psicanalista Mario Colucci e del filosofo-scrittore Pierangelo Di Vittorio, la prima monografia dedicata al “padre della 180” riproposta a 20 anni dall’edizione originale di Bruno Mondadori editore.
Si tratta di un libro che «prova a tenere insieme», come scrivono gli autori nella premessa alla nuova edizione introdotta da Eugenio Borgna, «il profilo intellettuale di Basaglia con il suo impegno quotidiano nella lotta contro il manicomio». Ed è una prova riuscita: lo studio di Colucci e Di Vittorio, riproposto senza revisioni o aggiornamenti, illumina ogni passaggio - fin dagli anni universitari – che conduce il medico-psichiatra Franco Basaglia dalla riflessione filosofica (o più precisamente fenomenologica) alla prassi genuinamente politica che sfocia nella Legge 180.
Da segnalare, in occasione del quarantesimo anniversario della morte, anche l’uscita di uno studio accademico di Tom Burns e John Foot per la Oxford university press: “Basaglia’s international legacy: from Asylum to community”. Mentre da Trieste sta decollando la candidatura al premio Nobel per la Pace all’International community panel Franco Basaglia.