Un confronto fra procuratori e giornalisti di Italia, Francia, Grecia, Malta, Olanda e Regno Unito. Per proporre iniziative a tutela della libertà di stampa sempre più a rischio

È ora di dire basta all’impunità per i reati contro i giornalisti: a Siracusa il convegno di Unesco e Ossigeno

I giornalisti italiani sono sempre più spesso vittima di intimidazioni, aggressioni, abusi. Di più: chi pubblica notizie scomode deve combattere con sempre maggiore frequenza contro querele pretestuose e azioni legali dallo scopo puramente intimidatorio (oltre diecimila l’anno solo in Italia). 

 

Ed è proprio per cercare di trovare una soluzione e proporre iniziative contro gli abusi nei confronti dei giornalisti e della loro professione che procuratori esperti di vari paesi mercoledì 3 novembre prossimo alle ore 10:00 a Siracusa parteciperanno alla tavola rotonda sul tema “Come mettere fine all’impunità per i reati contro i giornalisti”.

 

Il convegno è organizzato dall’associazione Ossigeno per l’Informazione insieme all’UNESCO e L’Espresso è media partner dell’iniziativa.

 

Il confronto si svolgerà nell’aula magna del Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights (va Logoteta 27). I lavori saranno diffusi all’esterno in diretta streaming, in italiano e in inglese e sui canali social (per maggiori informazioni basta andare su www.ossigeno.info che da oggi pubblica anche una documentazione e alcuni interventi sul tema della tavola rotonda).

 

IL PROGRAMMA

Aprirà la discussione un saluto del procuratore generale della Cassazione, Giovanni Salvi. Fra i relatori ci sono: il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero dei Rao, il sostituto procuratore di Roma Eugenio Albamonte, i giornalisti Michele Albanese (sotto scorta del 2014), Marilù Mastrogiovanni (sotto tutela della polizia), Alberto Spampinato (presidente di Ossigeno) e rappresentanti di Grecia, Olanda e Malta, paesi europei nei quali dal 2017 a oggi sono stati assassinati tre cronisti.

 

Uno sguardo a più ampio raggio verrà da Saba Ashraf, esperta legale di Media Defence, l’organizzazione che da Londra fornisce assistenza legale specializzata e gratuita in numerosi paesi ai giornalisti in gravi difficoltà (per l’Italia, insieme a Ossigeno), L’Unesco interverrà con Guillerme Canela (responsabile a Parigi della sezione per libertà di espressione e sicurezza dei giornalisti) e in occasione del convegno pubblicherà le nuove “Linee guida per i procuratori impegnati nei casi di reato contro giornalisti”. Esperti, testimoni e rappresentanti di istituzioni di vari paesi contribuiranno al confronto con interventi scritti e video.

 

UN FENOMENO IN CRESCITA

Quello delle minacce ai giornalisti per censurare notizie sgradite al potere non è un problema limitato ai regimi autoritari, ma si è esteso anche ai paesi democratici. In questi paesi, nonostante i richiami contenuti in quattro risoluzioni dell’Onu e in vari documenti dell’Osce e delle istituzioni europee, i governi, i parlamenti e le istituzioni pubbliche e private finora non hanno adottato le contromisure adeguate ritenute necessarie.

 

In Italia il fenomeno è monitorato più attentamente che in altri paesi e da più tempo. Le rilevazioni continuative di Ossigeno per l’Informazione, dal 2010 in poi, hanno documentato sistematicamente le intimidazioni, le minacce e le ritorsioni nei confronti di altrettanti giornalisti e blogger.

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