A Roma tutte le strade portano a Giovanni Malagò. E Massimo Bochicchio le conosceva assai bene. L’ex dirigente della banca Hsbc, adesso riparato a Dubai per sfuggire alla giustizia italiana e britannica dopo una caterva di truffe milionarie, se l’è ricordato lo scorso marzo, quando si è ammalato di covid con sintomi gravi mentre si trovava nella lussuosa residenza di Londra con la moglie e i due figli. “Se fossi rimasto a Londra sarei morto. Io ho chiamato questo mio carissimo amico e mi ha dato il numero della professoressa Rocco dell’ospedale Sant’Andrea. Sono stato un privilegiato. Ho potuto chiamare uno dei miei più cari amici e farmi aiutare. Amico che non nomino perché so che lui odia queste cose”.
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Il carissimo amico che non nomina, come viene definito in un video inedito che per la prima volta mostra il volto di Bochicchio, è proprio Giovanni Malagò, presidente del Coni, componente del Cio, vent’anni al circolo Aniene, il capo dello sport tricolore e delle relazioni mondane, e soprattutto romane, che dallo sport si diramano ovunque.
Bochicchio e Malagò sono amici da anni, ma oggi non è una amicizia di cui far vanto. Bochicchio è libero per la giustizia, ma si è reso irreperibile per il tribunale di Milano che gli ha notificato un sequestro di oltre 10 milioni di euro e per decine di suoi clienti gabbati e inferociti. Perciò Malagò riporta a cose più umane l’effetto del suo intervento miracoloso: “Mi ha telefonato per un consiglio e non mi sono tirato indietro come faccio sempre e con molti. Tutto qui”. Malagò smentisce di aver organizzato il furtivo rientro a Roma dell’amico con un volo privato. Come ha ammesso nel video con la moglie Arianna Iacomelli accanto, Bochicchio ha violato le norme perché si è imbarcato già contagiato all’insaputa dell’equipaggio: “Non potevo dire che ero malato, altrimenti non mi avrebbero fatto più partire”.
Oltre a fronteggiare il covid, in quelle settimane, Bochicchio è stato travolto dai clienti che lo tampinavano per riavere il denaro che gli avevano affidato, clienti facoltosi che, reclutati per oltre dieci anni anche al Circolo Aniene e nel quartiere Parioli, investivano un bel pezzo di patrimonio illusi dalla promessa di ottenere profitti del dieci per cento. Seppur radiato dall’albo dei promotori finanzieri dal ‘99, Bochicchio è riuscito a rastrellare centinaia di milioni di euro tra il 2011 e il 2020.
Di molti soldi si sono perse le tracce e da mesi il finanziere romano, che ha vissuto da nababbo con ville a Cortina e Capalbio e appartamenti a Roma e Londra, non risponde agli investitori che ne chiedono la restituzione. C’è il sospetto che gran parte del denaro raccolto fosse il frutto di evasione fiscale. Per questa ragione tanti clienti hanno rinunciato a sporgere denuncia.
Che fossero onesti o disonesti, Bochicchio ha accolto tutti. Così ha ingannato imprenditori, commercialisti, procuratori, calciatori e allenatori come Antonio Conte che gli ha praticamente consegnato 24 milioni di euro, l’equivalente dello stipendio di due anni al Chelsea, mentre suo fratello Daniele veniva assunto nella società londinese di Bochicchio. Il quale, una volta guarito dal virus, era incalzato dai creditori. Molti di loro si si sono rivolti in cerca di aiuto anche all’amico Malagò, che nell’estate scorsa era intercettato dalla Guardia di Finanza per un’indagine della procura di Milano sulla Lega Calcio che non c’entra con Bochicchio.
Più di quel che dice il presidente del Coni, che liquida Massimo come un buontempone, tipo quello stravagante del gruppo che fa pasticci, colpisce il passaggio automatico da Bochicchio a Malagò. Massimo scompare, Giovanni si becca le lamentele di Daniele Conte, dell’amica Barbara Prampolini, anche lei cliente di Bochicchio, e di altri curiosi. Ci vuole pazienza. Certo, Malagò è gentile con tutti e a tutti concede una buona parola. Sarà che le frequentazioni e i trascorsi di Massimo e di Giovanni si assomigliano molto. Per un decennio Malagò è stato consulente di Hsbc (2008-2011), nello stesso periodo in cui M. P. era amministratore delegato della banca in Italia. Pure Bochicchio ha lavorato in Hsbc dal 2007 al 2010. Marzio, Giovanni e Massimo erano amici, si vedevano all’Aniene oppure a Cortina, se non in ufficio. P., ora responsabile per i diritti tv di Sky Italia, sostiene di non vedere Bochicchio dal 2012, Malagò che l’ha visto 5 volte in 10 anni. Al telefono nei mesi scorsi hanno discusso delle peripezie di Massimo con molto trasporto.
Dopo aver girovagato tra il Messico e la Costa Rica con un lungo scalo a Madrid, senza più amici, Bochicchio ora si gode la solitudine di Dubai.